Lonewolf 18,628 Posted November 26, 2007 La stagione degli scambi di semi e' vicina. Novembre e dicembre sono il periodo giusto; tutti i frutti sono ormai maturati e c'e' tempo per organizzarsi prima delle semine di gennaio. Nella produzione di semi occorre prestare attenzione alla "purezza". Quando si coltivano molte varieta' e non si prendono "precauzioni" il rischio di ibridazioni tra diverse varieta' e anche diverse specie e' alto. Ci sono alcune eccezioni, specie che mantengono la purezza nonostante la promiscuita', per esempio i C.pubescens (rocoto) e certi wild, ma in generale non si puo' mai sapere da dove arriva il polline che feconda i fiori. Le api viaggiano anche per km! Nelle linee guida per la produzione di semi puri di qualita' su un documento del Chile Pepper Institute (NMSU) si parla di una distanza minima (se non ricordo male) di oltre 3 km da altre varieta'! Quando il polline di una specie o varieta' cade sul pistillo del fiore di un'altra, il frutto generato mantiene le caratteristiche della pianta "madre", ma i semi in esso contenuti generano l'anno successivo piante con caratteristiche intermedie (ibridi F1) e l'anno successivo possono manifestarsi caratteri instabili (ibridi F2). Questo processo di rimescolamento dei caratteri puo' essere divertente e produrre qualcosa di interessante; infatti e' la base di partenza per selezionare nuove varieta'. Tuttavia in generale chi semina determinate varieta' ha delle aspettative e puo' non gradire sorprese; raccogliere frutti rossi da una pianta di h.chocolate (come mi e' successo quest'anno) puo' essere deludente. Le tecniche per produrre semi "puri" sono varie, tutte basate sull' "isolamento" dei fiori, in modo da essere certi che la fecondazione e' effettuata con polline della stessa pianta o addirittura dello stesso fiore. I due metodi piu' comuni tra gli hobbysti utilizzano il tessuto non tessuto (tnt) e il vinavil. La tecnica con il vinavil consiste nel ricoprire singoli boccioli (chiusi) con un cappuccio di colla vinilica. Generalmente si prepara un po' di colla su un piccolo recipiente e si "intingono" i boccioli, avendo cura di incollare solo i petali e non il calice. Qualcuno pratica poi un piccolo foro sul cappuccio per garantire un ricambio d'aria, anche se in questo modo c'e' la remota possibilita' di ingresso di polline estraneo. Nel cappuccio di colla il fiore non si puo' aprire e la fecondazione del pistillo avviene necessariamente con il polline dello stesso fiore. Il piccolo frutto sviluppandosi spinge via facilmente il cappuccio di colla. Questo metodo ha una percentuale di successi piuttosto scarsa; normalmente circa un 10% dei fiori allega, ma la percentuale sembra molto minore per i fiori trattati con vinavil. Il pericolo maggiore e' sicuramente il caldo; un fiore coperto di colla con temperature esterne oltre 30 gradi e' chiaramente a rischio "cottura". Probabilmente il metodo e' praticabile solo in primavera e autunno. Anche la pioggia puo' creare problemi, sciogliendo la colla prima della fecondazione. La tecnica con tnt e' piu' sicura; consiste nel chiudere in sacchetti fiori, rami o intere piante. Prima di posizionare i sacchetti occorre eliminare dai rami tutti i fiori gia' aperti (potrebbero essere gia' fecondati) e tutti i frutti; questi ultimi possono eventualmente essere "marcati" per riconoscerli come non puri. Il tnt si trova facilmente presso i ferramenta piu' forniti; quello utilizzato e' generalmente da 17 gr/mq. Per rami o piccole piante e' comodo preparare dei sacchettini rettangolari. Per piante intere e' disponibile in commercio anche tnt tubolare di grandi dimensioni, molto comodo da utilizzare. Anche nel tnt l'allegagione e' spesso ridotta, sia per l'assenza del prezioso lavoro delle api sia per l'eccessivo innalzamento di temperatura nelle giornate piu' calde. Per ovviare alle alte temperature e' preferibile tenere le piante con sacchetti in tnt non in pieno sole o applicare i sacchetti in primavera o autunno. La primavera sembra una scelta migliore perche' c'e' tempo per correggere eventuali errori e i semi dei primi frutti dovrebbero anche essere piu' vitali. In autunno c'e' sempre il rischio di non riuscire a far maturare i frutti isolati. Per quanto riguarda il lavoro delle api ... se si utilizzano sacchetti di grandi dimensioni e' possibile introdurre api nei sacchetti, ovviamente catturandole lontano dalle altre piante di peperoncini, altrimenti potrebbero gia' essere "sporche" di polline indesiderato (non mettetevi a ridere, l'ho fatto davvero!) Per facilitare l'impollinazione e' anche possibile aprire temporaneamente i sacchetti e trasferire manualmente polline sui pistilli con l'aiuto di un pennellino, cotton-fioc umido o ... parti del corpo di api (di nuovo, non mettetevi a ridere, l'idea non e' mia; so da fonte certa che al Chile Pepper Institute hanno vaschettine piene di zampe e toraci di api). In entrambi i casi (tnt e vinavil) i frutti puri sono segnati per identificarli al momento del raccolto; io utilizzo un pezzettino di lana legato attorno al picciolo. 7Pod puri (i rametti che sono stati nel sacchetto si riconoscono subito per le foglie accartocciate) Qualunque sia il metodo scelto, produrre semi puri e' impegnativo e la produzione e' generalmente limitata, soprattutto per le varieta' che contengono spesso pochi semi per frutto (per esempio i Naga). L'allegagione in ambiente isolato e' sempre difficoltosa ed e' necessaria una certa dose di fortuna; a volte quando si aprono i sacchetti ... non si trova proprio nulla :-( A meno di uno sforzo notevole, e' difficile fornire semi puri di una varieta' a piu' di una decina di persone. Il processo di diffusione di una varieta' nuova o rara potrebbe seguire una progressione, assumendo che ognuno distribuisca semi ad altrettante persone l'anno successivo ... 10 il primo anno, 100 il secondo, 1000 il terzo ecc. C'e' sempre da diffidare di chi distribuisce semi a destra e a manca in grandi quantita', sia per scambi che a pagamento (come certi venditori su eBay). Purtroppo anche siti specializzati nella vendita di semi forniscono a volte "bufale" clamorose, varieta' diverse da quanto dichiarato, in certi casi addirittura di specie diverse! In considerazione delle difficolta' a produrre semi puri, penso che non abbia molto senso produrne di varieta' per cui sono disponibili fonti "sicure". Per esempio e' possibile acquistare semi puri "originali" di Dorset Naga e Bhut Jolokia rispettivamente da http://www.reallycoolseeds.co.uk/ e dal Chile Pepper Institute, a costi ragionevoli. Dopo questa lunga spiegazione (ben nota a chi coltiva da un po' di tempo) non resta che organizzarsi per gli scambi. A breve, appena completata la maturazione di tutti i frutti isolati, pubblichero' una lista delle varieta' per cui dispongo di (pochi) semi puri e una lista (ben piu' lunga) per i semi non puri, disponibili invece in grandi quantita'. Chi e' interessato puo' contattarmi all'indirizzo claudio chiocciola eurekasas1.191.it (sostituite la parola chiocciola con il relativo simbolo senza spazi prima e dopo, lo scrivo staccato per evitare che l'indirizzo sia catturato da programmi automatici di invio spam). Come dovrebbe essere evidente da quanto ho scritto sopra, i semi puri di alcune varieta' particolari saranno per pochi; in particolare i semi puri del mitico 7Pod sono praticamente gia' tutti impegnati (ma molto dipende da quanti semi trovero' nei frutti una volta maturati). Alcuni consigli per gli scambi di semi ... E' corretto indicare sempre se si tratta di semi puri o meno. E' anche sempre bene dichiarare eventuali malattie batteriche, virali o fungine delle piante da cui sono ricavati semi; c'e' il rischio di trasmissione di tali malattie attraverso i semi ed e' quindi giusto che chi li riceve sappia di correre dei rischi. E' preferibile mantenere separati i semi non puri per singolo frutto; se da un frutto nascono piante "pure" (o altrimenti interessanti) e' possibile risalire a tutti i semi di quel frutto, che a quel punto possono essere considerati puri (o interessanti). Un minimo di cortesia e' sempre doveroso nelle richieste (verso chiunque), soprattutto se non si hanno semi da scambiare. Mi e' capitato anche di recente di ricevere richieste in stile "ordine cliente", senza nessuna formula di cortesia, nessun ringraziamento, nessuna proposta di scambio :-( Solo un accenno, per chiudere, alla pratica delle ibridazioni "volute". Ci si puo' divertire a incrociare di proposito diverse varieta'/specie per vedere cosa ne esce. L'anno prossimo ho intenzione di effettuare qualche esperimento. Il mio sogno e' riuscire ad ottenere un frutto speciale, scuro e piccantissimo ... un Naga chocolate :-) Il prossimo capitolo: conservare i semi. La coda dello Scorpion "puro" Share this post Link to post Share on other sites
Chuck 7 Posted November 29, 2007 Ciao X....da un altro abruzzese! Io anche ho provato quest'estate col metodo della colla suggerito da cleomenes, ma ho avuto zero successi! Potrebbe essere stato il caldo? La dose eccessiva di colla? Tu hai usato la colla vinilica? Gli eventuali chiarimenti saranno molto utili, ho potuto constatare che il metodo è assolutamente rapido e semplice da attuare. Share this post Link to post Share on other sites
nipotastro 1,448 Posted November 29, 2007 scusa, perche'? quali controindicazioni? anche tu usi l'attrezzo forato della foto di X? grazie Share this post Link to post Share on other sites
nipotastro 1,448 Posted November 29, 2007 uh, ecco una fesseria che ho fatto... io versavo sui boccioli la colla con un cucchiaino, poi ho iniziato a "pocciare" i boccioli nella colla versata in un cucciaio ... puoi fare qualche foto dell'attrezzo? le dimensioni degli scavi sono fatte ad occhio o "scientifiche"? grazie Share this post Link to post Share on other sites
seemie 4 Posted November 30, 2007 ammetto che solo ora guardando le varie immagini degli "attrezzi del mestiere" ho capito del tutto il metodo vinavil grazie a tutti ragazzi Share this post Link to post Share on other sites
Bonnet 157 Posted November 30, 2007 avevo già letto il fantastico report di lone ma mi mancava tutta la parte relativa alla strumentazione molto interessante. Quest'anno non ho provato il metodo vinavil ma ho tentato una piccola modifica con altri tipi di colla (applicata anche in maniera differente) nulla da fare...dovrò sperimentare sicuramente per il 2008 in periodi più freschi. Share this post Link to post Share on other sites
Chuck 7 Posted November 30, 2007 Ok perfetto, io avevo incollato anche la base dei petali con la corolla....con (come dice una famosa trasmissione) "abbondante colla vinilica"....invece mi sembra di aver capito che la dose di colla impiegata deve essere minore. Share this post Link to post Share on other sites
Gonza 0 Posted January 11, 2008 Io vorrei fare un paio di domande da neofita. Spesso sento dire da pesone che raccolgono i semi degli ortaggi (pomodori, zucche...) che è importante prendere i semi dai primi frutti della pianta, perchè le piante che nasceranno saranno precoci, garantendo una produttività più duratura. Leggendo i vostri post non ho trovato accenno a questa usanza. E' una regola non valida per i peperoncini oppure è solo una stupida usanza? Per quanti anni può essere conservato un seme a temperatura ambiente? Circa 8 anni fa' mi avevano regalato dei peperoncini secchi rotondi buonissimi e particolari (colore scuro, pelle molto spessa), ne ho ancora qualcuno, ho già provato in passato a seminarli (direttamente in terra in primavera) ma non è mai nato niente. Devo arrendermi o ho ancora qualche speranza? Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted January 11, 2008 La pratica di utilizzare il primo frutto per i semi e' molto diffusa, ma non credo abbia una giustificazione teorica. Da qualche parte ho letto un articolo (credo di Bosland) in cui le migliori percentuali di germinazione erano attribuite ai frutti maturati in piena stagione (quindi luglio-agosto); cerco di recuperarlo. Per la durata dei semi a temperatura ambiente (chiusi in sacchettini di nylon in scatola chiusa in ambiente secco) posso basarmi solo sulla mia esperienza diretta; semi di 3 anni sono germinati normalmente ... di piu' non so ... Non sono riuscito a far germinare semi (non miei) molto piu' vecchi, ma potrebbe anche dipendere da altri fattori, per esempio la scarsa maturazione dei frutti da cui sono stati estratti. Certo 9 anni sono tanti ... prova direttamente in acqua (ci sono anche sostanze che stimolano la germinazione). Share this post Link to post Share on other sites
ottone 3 Posted January 12, 2008 mio padre prende per i semi i primi pomodori che maturano, perchè sono quelli alla prima impalcatura in basso, e così la pianta che nascerà l'anno dopo, incomincerà a fruttificare dal basso. ed è meglio che una pianta non si allunghi troppo. ciao ottone Share this post Link to post Share on other sites
Secco 1 Posted January 12, 2008 mio padre prende per i semi i primi pomodori che maturano, perchè sono quelli alla prima impalcatura in basso, e così la pianta che nascerà l'anno dopo, incomincerà a fruttificare dal basso. ed è meglio che una pianta non si allunghi troppo. ciao ottone Anche un mio zio usa questo metodo, me ne parlò l'anno scorso.... però mi disse anche di non aver notato differenze rispetto ad altre piantine che a volte aveva comprato già pronte!! Share this post Link to post Share on other sites
Luigi55 7 Posted January 12, 2008 ricordo sempre che mio nonno, quando mangiava un frutto ben formato, di ottimo sapore e sopratutto ben maturo, il primo pensiero che aveva era di conservare i semi. Forse per un riflesso condizionato e per la convinzione che un frutto così perfetto avrebbe avuto maggiori possibilità di avere degli eredi altrettanto belli. Share this post Link to post Share on other sites
alb 1 Posted January 12, 2008 Sono più propenso a credere che i semi di un frutto ben sviluppato o particolarmente gustoso possano avere caretteristiche genetiche migliori di quelli estrati da un frutto striminzito (sempre che non si tratti di un mero problema "meccanico" che ne abbia condizionato lo sviluppo). Ma mi riesce un po' difficile pensare (tutto è però possibile) che la posizione del frutto sull'impalcatura o la sua precocità si traducano in una caratteristica ereditaria. Come al solito bisognerebbe provare, ma non è certo un esperimento facile da condurre... Share this post Link to post Share on other sites
Gonza 0 Posted January 12, 2008 Certo 9 anni sono tanti ... prova direttamente in acqua (ci sono anche sostanze che stimolano la germinazione). Fatto! Ho messo a bagno qualche seme. Per quanto li devo tenere? Dall'acqua li metto subito in terra o prima li tengo un po' nello scottex? Grazie mille per i consigli. Share this post Link to post Share on other sites
Gonza 0 Posted January 13, 2008 Ok, la parte dello scottex adesso mi è chiara, ma ho ancora qualche dubbio su quanto tempo lasciare i semi in acqua. Si tratta di semi molto vecchi... Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted January 13, 2008 Di solito si lasciano i semi in acqua una notte prima di interrarli. Con il metodo dello scottex in realta' questo trattamento e' abbastanza inutile, visto che l'umidita' nello scottex e' comunque molto elevata. Il mio suggerimento per quei semi molto vecchi era di metterli e lasciarli in acqua fino alla germinazione ... a mali estremi, estremi rimedi. L'anno scorso ho buttato parecchi semi germinati in surplus in un bicchiere d'acqua (sempre al caldo) giusto per curiosita' di vedere cosa succedeva ... tutti i semi germinati hanno sviluppato radichetta e cotiledoni senza problemi. Alla fine mi e' toccato buttare tutto, avevo veramente troppe piante (piu' di 300 ad un certo punto, poi ridotte a sole 220 grazie a regali vari). Share this post Link to post Share on other sites
Gonza 0 Posted January 14, 2008 OK, adesso è tutto chiaro. I semi sono in acqua da due giorni... Non mi resta che aspettare e incrociare le dita! Comunque... 300 piante! Non riesco ad immaginare quanto spazio occupino, io mi lamentavo del mio balcone riempito con sole 17 piante di peperoncino più qualche cactus... Del resto avevo già visto, nelle settimane scorse, le foto dei barattoli di polvere colorata e mi ero già fatta l'idea di un numero "mostruoso" di piante. In verità è grazie a quelle foto che mi sono iscritta al forum: ogni tanto le guardo, sono davvero fenomenali! Ancora grazie per i consigli. Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted January 15, 2008 In verità è grazie a quelle foto che mi sono iscritta al forum Questo mi fa molto, molto piacere ... Share this post Link to post Share on other sites
Patahontas 5 Posted March 1, 2008 Thanks X for translating Very helpful information and pictures. /Patrik Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted March 5, 2008 I resume here the discussion on tissue-not tissue started elsewhere ... As put in evidence by Bonnet and Marco, TNT holes seems too big to keep pollen out of bags. We're talking about pollen size and issue size holes (those holes are necessary for ventilation) The matter is: "can we be so sure that the tissue sheet bag is a right filter against pollen?"Talking about flower isolation by sheet tissue bag,I also think it's an interesting thread...I have to say that I started flower isolation (by tissue bag) years ago and never got bad surprises such as crossing among varieties... On the other side I don't agree with double sheet tissue bag...I think inside temperature will be too high...More times I got dried flowers inside a single sheet bag, probably due to the critical temperature inside the bag...As Claudio says, a double sheet bag it's like placing a blanket on the plant in full summer... The answer to our doubts is simple I found it yesterday evening by chance while giving a glance at the book "The pepper garden" (by DeWitt and Bosland) that X kindly lend me. In two different chapter they say that contribution of wind in pepper pollination is minimal if not totally absent! So to ensure self-pollination it's necessary to keep out insects, not pollen. Because flowers attract insects by petals, this means also that should be sufficient remove them from flowers to avoid insects visit and consequent cross-pollination ... Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted March 5, 2008 L'eliminazione delle antere e' utile per effettuare un'impollinazione manuale (anche per creare ibridi volontariamente) Se si desidera invece che il fiore si auto-impollini e' necessario lasciarle. Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted March 5, 2008 I wish underline the great importance of the fact that wind doesn't affect peppers pollination. I didn't know this peppers property This greatly simplifies production of pure seeds! For example, in a closed environment, such as my light-room or other's light-box, virtually all peppers born are isolated. Share this post Link to post Share on other sites
Patahontas 5 Posted March 5, 2008 Thanks Nagalone for the information:) /Patrik Share this post Link to post Share on other sites
Chuck 7 Posted March 6, 2008 I wish underline the great importance of the fact that wind doesn't affect peppers pollination.I didn't know this peppers property This greatly simplifies production of pure seeds! For example, in a closed environment, such as my light-room or other's light-box, virtually all peppers born are isolated. Fantastic! I'll start to keep a pair of plants inside my house to mantain purity without the use of glue or tnt....nice!! Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted March 6, 2008 I'll start to keep a pair of plants inside my house to mantain purity without the use of glue or tnt Remember to never open windows Share this post Link to post Share on other sites