Lonewolf 18,618 Posted November 29, 2009 I peperoncini richiedono dalla nascita alla maturazione dei primi frutti un tempo variabile a seconda della specie e varieta', da un minimo di 90 giorni per i piu' veloci C.Annuum fino a 120-150 giorni per i C.Chinense o piu' per varieta' wild. Questo tempo e' riferito ai primi frutti maturi, ma e' necessario molto piu' tempo per il primo raccolto "vero" che coincide con la maturazione di tutti (o quasi) i frutti prodotti dalla prima fioritura. Seminando all'aperto nei nostri climi (almeno al centro-nord) le nascite iniziano a fine aprile/inizio maggio, i primi frutti si raccolgono ad agosto e il raccolto vero e proprio puo' essere pronto per fine settembre o inizio ottobre. Questo significa che il raccolto e' a rischio; quest'anno nel nord Italia a meta' ottobre le temperature minime sono scese fino a sfiorare lo zero; sarebbero bastati solo un paio di gradi in meno per causare la morte di tutte le piante, ancora cariche di frutti! E' quindi opportuno seminare in anticipo, in modo da arrivare ai primi di maggio con piante gia' grandicelle e (se possibile) pronte alla fioritura. Con questa tecnica e' possibile effettuare due raccolti completi nella stagione; come e' noto, i peperoncini producono a ciclo continuo; appena le piante sono "scaricate" dai frutti del primo raccolto, subito fioriscono di nuovo in modo massiccio e riparte un nuovo ciclo produttivo. Se si riesce ad avere piante pronte per la prima fioritura a maggio, si puo' effettuare un primo raccolto a meta agosto e un secondo raccolto completo entro ottobre. I fortunati che vivono in zone con clima molto mite (sud Italia, Liguria) possono effettuare anche un terzo raccolto per Natale. Anticipare i tempi ha anche altri vantaggi; l'allegagione dei fiori di peperoncino e' difficoltosa ad alte temperature, come quelle che si riscontrano in luglio-agosto, soprattutto se si cerca di isolare i fiori con metodi (sacchetti tnt, colla ecc) che comportano inevitabilmente un incremento della temperatura; riuscire a far fiorire le piante in giugno permette di ottenere risultati molto migliori e un maggior numero di frutti isolati. Semina anticipata significa semina "indoor". L'esperienza pratica dimostra che il periodo giusto e' gennaio per i C.Chinense, C.Frutescens, C.Pubescens e specie wild, febbraio per i C.Annuum e C.Baccatum. Questa tecnica richiede una serie di accorgimenti e la disponibilita' di spazio e tempo. E' necessario spazio perche' prima di maggio ciascuna pianta puo' richiedere uno spazio considerevole; difficilmente si possono ammucchiare piu' di 20-25 piante di 3-4 mesi in un metro quadrato; l'altezza in alcune varieta' puo' arrivare ad 1 metro! Sono necessari anche tempo e una presenza costante perche' le piantine devono essere curate, innaffiate, controllate con regolarita'. Ci sono moltissimi metodi per far nascere e crescere piantine indoor; descrivero' le tecniche che utilizzo, che sono anche quelle piu' comuni e semplici; sono ormai ben collaudate e ... funzionano! Occorre sempre tener presente che sono possibili un gran numero di variazioni sul tema; in particolare e' possibile riunire in un solo "ambiente" germinazione e prime fasi della crescita. Occorre prima di tutto distinguere chiaramente alcuni momenti diversi che richiedono diverse impostazioni; la germinazione, le primissime fasi della crescita, il primo rinvaso e le fasi successive di crescita. La germinazione dei semi richiede calore e umidita'; la luce non e' necessaria. E' opportuno pre-trattare i semi sia per disinfettarli che per ammorbidire l'involucro esterno; questo argomento richiederebbe una trattazione a parte, ma in sintesi puo' essere utile un'immersione per 5 minuti in una soluzione al 10% di varecchina (ipoclorito di sodio) eventualmente preceduta da un'immersione per mezz'ora in fosfato trisodico (NA3PO4); dopo entrambi i trattamenti i semi devono essere accuratamente sciacquati con acqua fredda. E' possibile utilizzare una grande varieta' di supporti per far germinare i semi; i due piu' semplici, descritti qui, sono terriccio e scottex. Per la semina in terriccio e' preferibile utilizzare un terriccio specifico per semina, di ottima qualita' e a grana fine; poiche' la quantita' necessaria e' minima, non ha senso risparmiare su questo componente. Se non si trova terriccio per semina, si puo' almeno setacciare il terriccio universale per eliminare le impurita' piu' grossolane. Senz'altro sconsigliata la terra di campo, troppo compatta e quasi sicuramente infestata di funghi, nematodi e altri patogeni. Come contenitori si possono utilizzare vari tipi di supporti professionali (contenitori alveolati, vaschette a 6-8 posizioni ecc), ma la scelta piu' semplice e' costituita da normali bicchierini da caffe'. I bicchierini devono essere forati sul fondo per permettere la fuoriuscita dell'acqua in eccesso (e, come vedremo, anche l'ingresso dell'acqua di irrigazione in certe tecniche). I semi devono essere interrati poco profondamente; la regola classica e' "profondo quanto il diametro del seme", ma qualche mm in piu' non e' un problema ... certo 2 cm sono sicuramente troppi! Una tecnica piu' professionale consiste nell'appoggiare il seme sulla superficie del terriccio e coprire con uno strato di un paio di mm di "vermiculite", un inerte che ha la proprieta' di trattenere l'umidita' e non opporre alcuna resistenza all'emersione del germoglio. Il terriccio va ben bagnato inizialmente e poi mantenuto costantemente umido, senza esagerare. E' una buona idea coprire i bicchierini con una pellicola trasparente o riporli in un ambiente chiuso, in modo da ridurre l'evaporazione e provocare un effetto condensa che mantiene umido il terriccio. Spesso si vedono piccole piantine in bicchierini riempiti di terra a meta'; non c'e' alcun motivo per non sfruttare tutto il volume disponibile e un po' di terra in piu' consente di far raggiungere alla piantina dimensioni maggiori prima di effettuare il primo rinvaso. E' possibile interrare piu' semi per bicchierino, ma occorre poi essere pronti a sopprimere le piantine in eccesso su ciascun bicchierino o affrontare il difficile compito di separarle ... se non ci sono reali problemi di spazio e' preferibile utilizzare un bicchierino per ogni seme; l'alternativa e' utilizzare il metodo scottex descritto in seguito. La temperatura ideale e' tra 25 e 30°C, non di piu'. Sembra che un calo notturno delle temperature sia positivo, ma non ho esperienza diretta di questo fatto. Per fornire calore, ogni metodo e' valido; si possono piazzare i bicchierini in un contenitore sopra o sotto un termosifone, sopra il frigo, sopra un router o un video, in un piccolo bagno particolarmente caldo ... L'importante e' testare prima le temperature per essere sicuri che non ci siano picchi che potrebbero danneggiare i semi. Se si devono far germinare molti semi, e' senz'altro preferibile un approccio professionale. La soluzione ottimale e' un "letto caldo" che si puo' ottenere con uno strato di sabbia (sterilizzata), un cavo riscaldante (come quelli usati in acquari o rettilari), un termostato che ne controlla il funzionamento e un termometro min-max di controllo. Sia il termostato che il termometro di controllo devono essere muniti di sondino per misurare la temperatura "nel" terriccio (in bicchierini di controllo, senza semi). Il tutto puo' essere sistemato in una scatola di plastica con coperchio o struttura equivalente. NB. Le anse del cavo in questa foto sono troppo lontane, come ho rilevato al primo utilizzo ... per un germ-box di queste dimensioni sono necessari almeno due cavi riscaldanti. Tra i due parametri, temperatura e umidita', il secondo e' quello piu' critico; una riduzione della temperatura puo' allungare i tempi di germinazione, ma l'improvvisa essicazione del terriccio dopo che il seme ha iniziato il processo di germinazione puo' essere fatale. In questa fase non c'e' alcun bisogno di concimare il terreno (neanche nelle fasi successive, a dire il vero; ne riparliamo ... tra un paio di mesi! ) --- Il metodo "scottex" e' una alternativa alla semina diretta in terriccio, ma sono opportune alcune precisazioni perche' spesso lo si vede utilizzare in modo quantomeno inutile. I semi in presenza di calore e umidita' germinano praticamente dovunque, anche immersi direttamente in acqua. Il metodo scottex provvede semplicemente un supporto alla germinazione che puo' essere mantenuto umido facilmente. Il grosso vantaggio, rispetto alla semina in terriccio, e' che e' richiesto uno spazio molto minore; e' possibile sistemare in una piccola scatola di plastica con coperchio, in un sottovaso chiuso in un sacchetto o semplicemente in un sacchetto un gran numero di pezzetti di scottex ognuno contenente (appoggiati in superficie o, meglio, racchiusi tra due strati) un gran numero di semi. Un contenitore di piccole dimensioni puo' essere mantenuto piu' facilmente alla temperatura ottimale. Occorre controllare almeno una volta al giorno i semi; quando di vede spuntare la radichetta, occorre interrarli, prestando attenzione a non danneggiare la radichetta. Da quel momento in poi valgono le stesse considerazioni gia' esposte per la semina in terriccio, con la differenza che il seme e' gia' germinato e c'e' quasi la certezza di veder emergere il germoglio entro breve tempo (2-3 giorni). E' possibile aspettare a interrare i semi, ma non c'e' alcun vantaggio pratico; aumenta solo il rischio di danneggiare la radichetta, sempre piu' lunga. La radichetta nella foto che segue e' troppo cresciuta (in effetti la foto era stata scattata proprio per dimostrare cosa succede se per alcuni giorni non si controllano le germinazioni) E' chiaro che prima o poi occorre interrare il seme e mantenere il bicchierino al caldo/umido, come per la semina in terriccio. Dov'e' allora il vantaggio? Con la tecnica scottex e' possibile mettere in germinazione un gran numero di semi in poco spazio e interrare solo i primi nati. Naturalmente occorre avere il coraggio di buttare i semi di ciascuna varieta' non ancora germinati () quando i primi sono gia' interrati (o nati), altrimenti ci si ritrova inevitabilmente con troppe piante ... La tecnica e' particolamente valida per specie/varieta' difficili da germinare; se si dispone di molti semi si puo' effettuare una "semina" massiccia in pochi cm quadrati (in passato sono stati necessari oltre 30 semi di Albarancio per ottenere una sola nascita ... e oltre 100 semi di C.Cardenasii non sono stati sufficienti!) Specie wild molto difficili da far nascere possono essere mantenute in scottex per tempi lunghissimi, in poco spazio; solo poche settimane fa ho tolto da sopra il frigo una scatolina di plastica con dentro una dozzina di specie/varieta' che avevo messo a germinare nel febbraio scorso! Da almeno 4 mesi non guardavo piu' se c'erano nascite; non ce n'erano, ma incredibilmente lo scottex era ancora umido e i semi non erano ammuffiti! Non e' comunque raro il caso di semi germinati dopo due-tre mesi . Da quanto detto, dovrebbe essere chiaro che sistemare in scottex tanti semi quante sono le piantine che poi si vogliono coltivare non ha alcun senso; tanto vale piantare gli stessi semi subito in terriccio, risparmiando un po' di lavoro. Naturalmente le due tecniche, semina in terriccio e scottex, possono essere utilizzate insieme, secondo le proprie esigenze. Alcune precisazioni ... Nonostante il nome del metodo, lo Scottex "vero" e' tra i supporti meno adatti allo scopo; si imbeve d'acqua in modo eccessivo e si spappola in pochi giorni ... Altre marche non assorbono bene e hanno la tendenza ad asciugarsi troppo rapidamente. Puo' essere necessaria qualche prova per trovare il tipo di "carta da cucina" piu' adatta. In teoria si puo' utilizzare anche cotone idrofilo o quei dischetti di cotone che utilizzano le nostre peppergirls per struccarsi. Nella pratica ho riscontrato che le "barbe" delle radichette tendono ad incastrarsi in questi supporti rendendo difficile togliere il seme germinato per interrarlo; in alcuni casi e' necessario interrare seme e supporto insieme. Lo scottex va mantenuto umido, ma se si ha l'accortezza di mantenerlo in un ambiente chiuso (sacchetto, scatola di plastica con coperchio) e' ben raro che si asciughi del tutto; l'esperienza descritta in precedenza per i wild (scottex umido dopo mesi!) dovrebbe essere convincente. --- Alla fine il seme e' nel terriccio, in ambiente caldo e umido ... non resta che aspettare . Questo e' sempre un momento di grande ansia per un neo-coltivatore ... e anche per i veterani! Non occorre aver fretta; anche se si sono registrati casi eccezionali di nascite entro le 24 ore, in genere le specie/varieta' piu' veloci (C.Annuum, C.Baccatum) iniziano ad apparire dopo 3-4 giorni e il picco di nascite e' dopo 9-10 giorni. Si sono tuttavia verificati casi (senza cause evidenti) di nascite molto rallentate, addirittura nessuna nascita per 8-10 giorni ... Insomma, un po' di pazienza e' necessaria ... Ogni nuova nascita e' un momento magico, anche se si sono visti spuntare ormai migliaia di uncini Per chi non ha mai visto una piantina di peppers spuntare dal terriccio: non aspettatevi di veder spuntare ... le foglie I peppers, come molte altre specie vegetali, immergono la radichetta nel terriccio verso il basso e fanno emergere dal terreno la parte mediana del piccolo fusticino; ad un certo momento radice e seme (dove sono ancora contenuti i cotiledoni) sono ancora nel terriccio, mentre parte del fusto e' emersa in superficie; dall'esterno si vede spuntare un "archetto" o uncino. Poi il fusticino si raddrizza e trascina in superficie i cotiledoni (simili a due foglioline) lasciando l'involucro del seme ormai vuoto nel terriccio. Non sono rari casi di piantine nate con un solo cotiledone, due cotiledoni fusi insieme o anche tre cotiledoni; piuttosto rari invece i casi di 4 cotiledoni. Non sono rari, purtroppo, nemmeno i casi in cui i cotiledoni rimangono incastrati nel seme. In alcuni casi il seme non riesce a emergere dal terreno e la piantina rimane bloccata nella posizione a uncino; questa situazione deve essere rilevata e risolta subito! Se un uncino rimane tale per piu' di un giorno, occorre "cercare" delicatamente il seme nel terriccio e liberarlo. Se invece, come succede quasi sempre, l'uncino si raddrizza e trascina il seme in superficie occorre controllare la situazione e, se necessario, intervenire per togliere il seme e liberare i cotiledoni. In generale e' conveniente aspettare e bagnare ripetutamente il seme (lasciando una goccia proprio intorno al seme) in modo da ammorbidirlo. Spesso i cotiledoni riescono a liberarsi da soli; in caso contrario, entro un paio di giorni al massimo occorre togliere il seme manualmente. E' un'operazione piu' o meno semplice a seconda della "durezza" dell'involucro del seme e della rarita' della specie ... togliere un seme incastrato da un C.Lanceolatum (che tra l'altro nasce piccolissimo e ha un seme di dimensioni microscopiche) e' un bel problema anche per un coltivatore esperto ... sono utili pinzette, bisturi, ago e soprattutto ... mano ferma e tanta pazienza Se qualcosa va storto, non c'e' da preoccuparsi troppo ... le piantine possono sopravvivere anche con una piccola porzione di un solo cotiledone; solo se i cotiledoni sono del tutto assenti, la piantina e' condannata (anche se puo' rimanere viva, ma senza emettere foglie, per moltissimo tempo). --- Dopo la nascita le piantine hanno un'esigenza primaria: la LUCE . La temperatura e' meno importante, l'umidita' deve essere adeguata, ma il fattore critico e' la luce ... le piantine ne sono "ingorde", non basta mai! Se la luce non e' adeguata le piantine "filano", cioe' si allungano pur rimanendo esili e pallide per cercare la luce ... viceversa se la luce e' sufficiente, le piantine rimangono compatte, il fusto assume spesso un colore violaceo e subito inizia l'emissione di nuove foglioline (generalmente a coppie). L'argomento luce e' piuttosto complesso, ci sono molti tipi di illuminazione validi, dai semplici tubi neon alle Envirolites, dalle lampade HPS alle tecniche del futuro come i LED ... Semplici neon daylight sono comunque sufficienti, soprattutto se utilizzati in un ambiente con discreta luminosita' naturale. Spesso si vedono light-box particolarmente complessi, generalmente ambienti chiusi con termostati per il controllo della temperatura, ventole per il ricambio d'aria ecc. Tutto cio' e' utile, ma non necessario. In realta' il semplice fatto di tenere le piantine vicine ai neon fornisce automaticamente il calore necessario (anche troppo!); sono quindi sufficienti dei normali scaffali aperti su cui sistemare piantine (sui ripiani) e neon (sotto i ripiani superiori). Un ambiente chiuso (tipo cassa) e' necessario solo se la coltivazione avviene in un ambiente freddo (per esempio un garage). All'interno di una abitazione la temperatura a 10 cm dai neon raggiunge facilmente 30-35°C e il problema e' semmai "raffreddare" l'ambiente. Utilizzando tubi neon le piantine possono essere posizionate a 8-10 cm dai neon; e' opportuno misurare la temperatura all'altezza delle foglie e aumentare la distanza se la temperatura cresce troppo. Le piantine sono comunque molto tolleranti; al massimo si possono notare accumuli di pigmentazione (equivalenti alla nostra abbronzatura) sulle foglie. Non bisogna risparmiare sull'illuminazione; negli scaffali che uso per ogni ripiano da circa 70x170 cm ci sono 6 neon da 150cm 58W. La luce sembra "abbagliante", ma la misurazione con luxmetro rileva picchi massimi di 20.000 lux, l'equivalente della luminosita' all'aperto in una giornata nuvolosa in primavera! Allontandandosi anche solo di pochi cm si rilevano valori ben inferiori, circa 5.000 lux (la luminosita' decresce in funzione del quadrato della sistanza, cioe' molto rapidamente). In maggio all'aperto in pieno sole a mezzogiorno ho rilevato la bellezza di 120.000 lux ... il sole e' davvero ben altra cosa! Ci sono molte scuole di pensiero sulla durata dei cicli di illuminazione e buio. Indicativamente 14-16 ore di luce e 10-8 ore di buio sembrano la soluzione ottimale. --- Anche l'umidita' e' importante per le giovani piantine. Occorre mantenere il terriccio sempre umido, ma evitare eccessi. Il sistema piu' semplice per innaffiare e' "dal basso"; si possono sistemare i bicchierini in sottovasi e versare acqua negli stessi, tanta quanta le piante sono in grado di assorbire in pochi minuti. Solo a titolo indicativo, una quantita' di acqua adeguata potrebbe essere 150 cc per un sottovaso contenente 20 bicchierini, una volta al giorno. E' utile ogni tanto soppesare i bicchierini per capire se sono saturi d'acqua o meno. Il pericolo, in caso di sovrairrigazione, e' la comparsa di malattie fungine; Phytophtora e Phytium (marciume del colletto) possono decimare una coltivazione in pochi giorni E' necessario essere sempre all'erta per isolare o eliminare le piantine eventualmente malate. Il sintomo tipico delle temibili patologie fungine e' un restringimento della base del fusto seguito dalla caduta della piantina ancora verde; con questi sintomi, la morte e' inevitabile. In ambienti critici, molto umidi e con scarso ricambio d'aria, puo' essere utile un trattamento preventivo con un fungicida (propamocarb o altri principi attivi simili). Anche le batteriosi sono un pericolo in queste fasi dello sviluppo; generalmente si manifestano come macchie scure ai bordi delle foglioline; in seguito si seccano, ma le foglie colpite possono cadere. Questo tipo di problema non e' letale, ma al primo apparire e' opportuno un trattamento con rame (in dosi ridotte). Attenzione! Alcune varieta' wild potrebbero non gradire il trattamento (sicuramente il C.Lanceolatum). --- Se tutto procede bene, le piantine crescono sane e forti e in breve tempo (20-30 giorni) emettono 8-10 foglie vere (oltre ai cotiledoni) e magari anche getti laterali (come la piantina nella foto). A questo punto il bicchierino da caffe' e' troppo piccolo; le radici lo invadono interamente e iniziano a uscire dai fori sul fondo. E' il momento del rinvaso! ... ma questo e' l'argomento per un altro articolo ... 12 Share this post Link to post Share on other sites
junglerain 8 Posted November 29, 2009 si dovrebbe scrivere un libro di Claudio ... molto informativo, congratulazioni you should be writing a book Claudio... very informative, congratulations Share this post Link to post Share on other sites
Secco 1 Posted November 29, 2009 perfetto, mettilo in evidenza (e cancella questo messaggio) Quoto! Share this post Link to post Share on other sites
tribo75 18 Posted December 2, 2009 Guida alla coltivazione for dummies! Se non si riesce seguendo queste tue spiegazioni, conviene lasciar perdere Share this post Link to post Share on other sites
mich 71 Posted December 2, 2009 E' da quando l'hai pubblicato che voglio leggerlo TUTTO ma c'è sempre qualche interferenza... come ora!!! Per cui ti faccio i complimenti per la dedizione (ai peppers, al forum, a... tutto) e mi riprometto di leggerlo tutto d'un fiato al più presto possibile! Grazie! Share this post Link to post Share on other sites
tnt 1 Posted December 3, 2009 Ottima descrizione accurata un paio di domande per spiegarci meglio alcuni concetti E' opportuno pre-trattare i semi sia per disinfettarli che per ammorbidire l'involucro esterno; questo argomento richiederebbe una trattazione a parte, ma in sintesi puo' essere utile un'immersione per 5 minuti in una soluzione al 10% di varecchina (ipoclorito di sodio) eventualmente preceduta da un'immersione per mezz'ora in fosfato trisodico (NA3PO4); dopo entrambi i trattamenti i semi devono essere accuratamente sciacquati con acqua fredda. Questa processo lo ritieni necessaria, utile o se ne puo fare anche a meno ? l'alternativa e' utilizzare il metodo scottex descritto in seguito. La temperatura ideale e' tra 25 e 30°C, non di piu'. Sembra che un calo notturno delle temperature sia positivo, ma non ho esperienza diretta di questo fatto. Pensi che il seme, possa essere influenzato dal giorno o dalle notte? Chi afferma questo, o dove hai trovato questa nozione? Il metodo "scottex" e' una alternativa alla semina diretta in terriccio, ma sono opportune alcune precisazioni perche' spesso lo si vede utilizzare in modo quantomeno inutile. I semi in presenza di calore e umidita' germinano praticamente dovunque, anche immersi direttamente in acqua.I semi possono veramente nascere immersi completamente in acqua? La tecnica e' particolamente valida per specie/varieta' difficili da germinare; se si dispone di molti semi si puo' effettuare una "semina" massiccia in pochi cm quadrati (in passato sono stati necessari oltre 30 semi di Albarancio per ottenere una sola nascita ... e oltre 100 semi di C.Cardenasii non sono stati sufficienti!) Specie wild molto difficili da far nascere possono essere mantenute in scottex per tempi lunghissimi, in poco spazio; solo poche settimane fa ho tolto da sopra il frigo una scatolina di plastica con dentro una dozzina di specie/varieta' che avevo messo a germinare nel febbraio scorso! Da almeno 4 mesi non guardavo piu' se c'erano nascite; non ce n'erano, ma incredibilmente lo scottex era ancora umido e i semi non erano ammuffiti! Non e' comunque raro il caso di semi germinati dopo due-tre mesi . Hai ancora questi semi non ancora nati? vorrei vederli e magari provare con un metodo che o testato ultimamente che mi ha permesso di far nascere questo tipo di semi difficili da far germinare. Da quanto detto, dovrebbe essere chiaro che sistemare in scottex tanti semi quante sono le piantine che poi si vogliono coltivare non ha alcun senso; tanto vale piantare gli stessi semi subito in terriccio, risparmiando un po' di lavoro. Reputi per la tua esperienza migliore il metodo di interramento diretto che il metodo scottex ? Grazie per le eventuali delucidazioni e risposte Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,618 Posted December 3, 2009 Questa processo lo ritieni necessaria, utile o se ne puo fare anche a meno ? Utile, ma non necessario. Pensi che il seme, possa essere influenzato dal giorno o dalle notte?Chi afferma questo, o dove hai trovato questa nozione? Non dall'alternanza giorno/notte, ma da un'alternanza di temperature (che in natura si verifica con la presenza/assenza del sole, quindi con l'alternanza giorno/notte) L'influenza positiva di un periodo piu' freddo era descritte in uno studio in cui uno degli autori era P.Bosland ... se riesco, ripesco il sito dove l'avevo letto (in inglese) I semi possono veramente nascere immersi completamente in acqua? Si. Hai ancora questi semi non ancora nati? vorrei vederli e magari provare con un metodo che o testato ultimamente che mi ha permesso di far nascere questo tipo di semi difficili da far germinare. Si, li ho ancora; nel frattempo ho perso il foglio dove era indicato di che varieta' si trattava, quindi non so piu' cosa sono ... sicuramente c'era un C.Flexuosum. Gli unici facilmente riconoscibili sono alcuni semi di C.Lanceolatum (neri e piccolissimi). Alla prima occasione te ne spedisco una parte. Reputi per la tua esperienza migliore il metodo di interramento diretto che il metodo scottex ? Sono validi entrambi, ma hanno scopi diversi. Le percentuali di germinazione sono comunque simili. Nel metodo scottex c'e' piu' lavoro, ma piu' distribuito nel tempo ... c'e' anche una "doppia emozione", la germinazione e la nascita dal terriccio. Share this post Link to post Share on other sites
nipotastro 1,433 Posted December 4, 2009 ... Sono validi entrambi, ma hanno scopi diversi. Le percentuali di germinazione sono comunque simili. Nel metodo scottex c'e' piu' lavoro, ma piu' distribuito nel tempo ... c'e' anche una "doppia emozione", la germinazione e la nascita dal terriccio. Essenzialmente lo scottex (nel mio caso le palline di gel) e' utile per mettere in terra solo semi "vivi". Si usa essenzialmente per i semi a bassa germinabilita', in modo da poter essere abbastanza certi della nascita nel bicchierino delle plantule. rispetto alla semina in terriccio richiede un po' piu' di attenzione, sia per la necessita' del mantenimento dell'umidita', sia per la delicatezza che occorre nell'interramento del semino germinato. Le palline di gel sono piu' comode proprio per questo: l'umidita' e' garantita e si pissono trasferire le plantule con i cotiledoni gia' aperti, effettuando un trapianto a radice nuda Share this post Link to post Share on other sites
tnt 1 Posted December 4, 2009 Si, li ho ancora; nel frattempo ho perso il foglio dove era indicato di che varieta' si trattava, quindi non so piu' cosa sono ...sicuramente c'era un C.Flexuosum. Gli unici facilmente riconoscibili sono alcuni semi di C.Lanceolatum (neri e piccolissimi). Alla prima occasione te ne spedisco una parte. Ne sarei molto contento ,così vediamo se anche su altre specie si potra avvalere qualcosa di più scientifico, come metodo. per quanto riquarda i semi immersi completamente in acqua che germinano, come funziona, in termini pratici veri e propri? Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,618 Posted December 4, 2009 per quanto riquarda i semi immersi completamente in acqua che germinano, come funziona, in termini pratici veri e propri? Li butti in un bicchiere con acqua, mantieni il bicchiere in un ambiente riscaldato (in modo che la temperatura dell'acqua sia tra 25 e 30°C) e aspetti ... esattamente come con lo scottex o il terriccio. Non vedo pero' alcun vantaggio pratico in questo metodo; occupa piu' spazio del metodo scottex e richiede lo stesso lavoro aggiuntivo per interrare i semi germinati. Inoltre non sono sicuro che la situazione sia ottimale; per germinare, germinano ... ma non so in che percentuale. Magari faccio qualche prova, giusto per curiosita'. Share this post Link to post Share on other sites
tnt 1 Posted December 5, 2009 Che io ne sappia funziona cosi. Per far germinare i semi servono tre cose: 1-Acqua 2-Calore 3-Aria Senza questi tre elementi non nascera mai niente, quindi se mettiamo i semi immersi nell'acqua completamente,gli stessi non avranno aria per germinare. per farli germinare in d'acqua sevirebbe dargli aria con una pompa per acquari. Guardate questo splendido Video su YouTube: Pti6yDmDWZQ 1 Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted December 5, 2009 Non vedo pero' alcun vantaggio pratico in questo metodo; occupa piu' spazio del metodo scottex e richiede lo stesso lavoro aggiuntivo per interrare i semi germinati. se i semi sono davvero tanti si occupa molto meno spazio dello scottex, non si rischia la disidratazione, si puo' "correggere" l'acqua con facilita', per semi "difficili" si puo' sostiture un paio di volte al giorno l'acqua con altrettanta calda... Inoltre non sono sicuro che la situazione sia ottimale; per germinare, germinano ... ma non so in che percentuale.Magari faccio qualche prova, giusto per curiosita'. le migliori percentuali (diciamo oltre il 90-95 %) le ho ottenute mettendo i semi in barattolini chiusi, riempiendoli non oltre la meta' con acqua inizialmente a circa 40 °C, tenendoli aperti qualche minuto al giorno ed agitandoli 4-5 volte al giorno. Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted December 5, 2009 se mettiamo i semi immersi nell'acqua completamente,gli stessi non avranno aria per germinare. allora i miei semi per fortuna non l'hanno mai saputo, perche' ti assicuro che germinavano alla grande. qualche anno fa pubblicai anche delle foto su un forum, forse claudio (che ha un'ottima memoria nonostante l'eta' ) lo ricordera' Share this post Link to post Share on other sites
tnt 1 Posted December 5, 2009 allora i miei semi per fortuna non l'hanno mai saputo, perche' ti assicuro che germinavano alla grande. qualche anno fa pubblicai anche delle foto su un forum, forse claudio (che ha un'ottima memoria nonostante l'eta' ) lo ricordera' che forum era che hai pubblicato le foto? certamente i tuoi semi l'aria la riuscivano a prendere sicuramente ,altrimenti non germina niente,quarda il video che lo dimostra. Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted December 5, 2009 che forum era che hai pubblicato le foto? certamente i tuoi semi l'aria la riuscivano a prendere sicuramente ,altrimenti non germina niente,quarda il video che lo dimostra. ovviamente, non ho mai detto che i semi erano in ambiente privo di aria anzi uso indifferentemente bicchierini aperti o barattolini chiusi che pero' apro regolarmente. rimane il fatto che gli haba long chocolate che puoi vedere in una delle foto, qui: , sono stati piu' di un mese nel barattolo che non ho mai aperto... Share this post Link to post Share on other sites
mich 71 Posted December 11, 2009 Finalmente ho letto tutto! Bravo Claudio, ottima didattica! Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,618 Posted December 12, 2009 se mettiamo i semi immersi nell'acqua completamente,gli stessi non avranno aria per germinare. Mi sono tolto lo sfizio di verificare la germinabilita' dei semi in acqua in condizioni controllate (cioe' accertandomi che i semi siano "a fondo" e non galleggino in superficie, come a volte succede). Il setup e' semplicissimo: un bicchierino con acqua sopra un termosifone, con un sottopentola per evitare un eccessivo riscaldamento (ma non ho misurato la temperatura dell'acqua). Nel bicchierino ci sono 14 semi di una varieta' "sconosciuta" (nel senso che non so cosa sono, ho una bustina senza indicazioni ... ) Nel secondo bicchierino ci sono altri semi non-peppers. Ho messo i semi in ammollo il giorno 7/12; ad oggi ne sono germinati 4 Ripeto, per chiarezza, che NON consiglio questo metodo per la semina ... ma (per quanto mi riguarda) e' definitivamente provato che possono germinare normalmente. Share this post Link to post Share on other sites
SpazzaVento 0 Posted January 30, 2010 Bellissimo lavoro Claudio, mi era sfuggito!! Da adesso è nei miei "preferiti"!!! Share this post Link to post Share on other sites
pasgal 0 Posted March 11, 2010 Ma secondo voi il modem bianco adsl alice scalda più di 30 gradi? Ho i semi in un portaghiaccio di plastica coperto con la pellicola e non tocca direttamente sul modem, dato che ho preferito metterci un'intera rivista in mezzo, in modo da attutire il calore. I semi germinano (habanero red messi prima tutti germinati) per il colore non rimane bello giallo ma prendono un colorito leggermente più scuro (leggermente). Secondo voi è il calore forte? Share this post Link to post Share on other sites
Modestino 0 Posted March 21, 2010 Ottimo articolo soprattutto per un novizio come me! Grazie Share this post Link to post Share on other sites
pepentone 5 Posted March 21, 2010 il colore non rimane bello giallo ma prendono un colorito leggermente più scuro (leggermente). Secondo voi è il calore forte? ciao pasgal, sicuramente qualcuno ti avra' risposto in qualche altra discussione, comunque se i semi germinano il calore non e' eccessivo; piuttosto la variazione cromatica che noti e' dovuta all'idratazione della parte esterna del seme, quindi non ti preoccupare Share this post Link to post Share on other sites
lux 3 Posted March 21, 2010 Questo post è stato fondamentale per me. Senza di questo e senza il vostro aiuto non sarei mai riuscito ad arrivare a questo punto. Complimenti! Share this post Link to post Share on other sites
Ricca 1 Posted March 26, 2010 quando metto i semini da scottex a bicchierino, a che profondità deve essere il seme? Share this post Link to post Share on other sites
pasgal 0 Posted March 26, 2010 ciao pasgal, sicuramente qualcuno ti avra' risposto in qualche altra discussione, comunque se i semi germinano il calore non e' eccessivo; piuttosto la variazione cromatica che noti e' dovuta all'idratazione della parte esterna del seme, quindi non ti preoccupare Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,618 Posted March 26, 2010 quando metto i semini da scottex a bicchierino, a che profondità deve essere il seme? Io piazzo il seme a qualche mm di profondita' (2-3, ma dipende dalle dimensioni del seme) con la radichetta sotto. In pratica faccio un buco con una grossa matita, nella parte piu' sottile (la punta) va la radichetta, mentre il seme rimane in alto; poi "chiudo" il buco spostando il terriccio attorno con un dito. Share this post Link to post Share on other sites