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Umberm

Premessa ad una nuova guida alla scelta dell’illuminazione per light box

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Umberm

Da quando ho scritto la “guida alla scelta dell’illuminazione” le lampade Led hanno fatto progressi enormi, sia in termini di tecnologia che in termini di diffusione.

Ciò ha avuto due effetti assolutamente non trascurabili per chi vuole suggerire linee guida per la fase indoor della coltivazione.

 

Il primo effetto è l’impossibilità di trascurare la tecnologia Led quando si tratta di presentare le possibili scelte per l’illuminazione di una light box, il secondo effetto, per certi versi più importante del primo, è lo sviluppo di nuove ricerche scientifiche sull'assorbimento di luce da parte delle piante e la diffusione di ricerche, che erano già state effettuate due anni fa, ma praticamente introvabili per gli “utenti comuni”.

 

Grazie alla diffusione dell’informazione quindi si può già affermare che quanto scritto nella “guida alla scelta dell’illuminazione” si basa su un presupposto teorico impreciso. In questo Forum la diffusione della corretta informazione è un “must” assoluto, non posso quindi esimermi dal “correggere il tiro” su quanto scritto in passato.

 

Sia chiaro, le cose scritte “funzionano”, ma il fatto che funzionino non vuol dire che siano giuste… anche le nostre nonne hanno fatto per decenni melanzane sottolio senza morire, ma ciò non toglie che i sottoli fatti in casa siano irrimediabilmente insicuri!

 

Per fortuna con le cose scritte in passato non muore nessuno (a differenza che con i sottoli), neanche le nostre piantine che crescono contente sotto i nostri tubi fluorescenti fregandosene altamente del fatto che le teorie enunciate siano insoddisfacenti.

 

Veniamo al punto: quando si parla di piante parlare di lumen e lux, come abbiamo fatto sino ad oggi, se pur “funzionante”, è impreciso dal punto di vista scientifico.

 

Le piante infatti hanno un beneficio dalla luce solo se la stessa è all'interno del PAR (più volte citato) cioè delle Radiazioni Fotosinteticamente Assorbibili. Per capire quanto distante sia il concetto di PAR dal concetto di luce si sappia che solo il 40% circa della luce solare è all'interno del PAR! (a riguardo diverse fonti riportano valori differenti dal 36,8 sino al 50%)

 

Dei circa 125.000 lux misurabili in una bella giornata di sole estivo intorno a mezzogiorno, solo 50.000 circa sono all'interno del PAR (in realtà bisognerebbe verificare con precisione la taratura dei luxmetri, i cui sensori misurano di norma la luce dai 300 ai 1200 nm)

 

Qual è allora la corretta unità di misura dell’illuminanza per le piante? Cosa sostituisce i lumen? E cosa sostituisce i lux?

 

Come ovvio è importante solo la quantità di luce all'interno del PAR. Quindi, perdonatemi ma non si può evitare di usare termini complessi, la quantità di fotoni fotosinteticamente attivi emessi dalla sorgente di luce. Questa quantità si misura in µmol/s cioè micro moli (di fotoni) al secondo e si chiama PPF (photosynthetic photon flux). Se qualcuno fosse interessato può approfondire il concetto di mole. Si tratta quindi di una unità di potenza del flusso luminoso, in qualche modo alternativa ai lumen.

 

Molto più usata (vi assicuro che tutt'oggi non è immediato trovare la definizione di PPF in rete) è “l’equivalente”, se così si può dire, del lux e cioè il PPFD (photosynthetic photon flux density, questo molto più rintracciabile sul web) che rappresenta la quantità di fotoni al secondo che colpiscono un metro quadro di superficie e si esprime in mmol/(s m2) cioè micro moli (di fotoni) al secondo per metro quadro.

 

Il PPDF è fondamentale perché rappresenta ciò che ci serve: la quantità di luce necessaria sulle piante per farle crescere bene. Per avere un primo parametro quantitativo una giornata soleggiata in Italia fa arrivare sulle piante un PPDF circa pari a 1500 mmol/(s m2) (non fatevi ingannare dal numero solo apparentemente piccolo: parliamo di un numero con una ventina di zeri dietro di fotoni al secondo per ogni metro quadro…)

 

Cosa c’entra tutto questo con i Led? La tecnologia costruttiva di tutte le lampade di tipo diverso dai led copre spettri abbastanza ampi e, almeno secondo alcune fonti, solo il 40% di luce emessa dai tubi fluorescenti è all'interno del Par.

 

Di certo i led, dal momento che possono essere costruiti in modo tale da avere emissione in un range di lunghezze d’onda molto stretto (poche decine di nanometri), possono indirizzare il 100% del flusso luminoso all'interno del Par.

 

A questo si deve aggiungere il fatto che i Led hanno una resa energetica migliore dei migliori tubi fluorescenti in commercio (solo per esemplificare led commerciali per uso illuminazione domestica hanno una resa di 100 ed oltre lumen per watt a fronte dei 12/13 delle lampade ad incandescenza, dei 40/60 delle CFL e dei 70/90 dei tubi fluorescenti)

.

I Led poi hanno un fascio luminoso molto più indirizzabile dei tubi fluorescenti. Il tubo, come ovvio, irradia il proprio fascio luminoso a 360°, quindi anche dove le piantine non ci sono affatto, e siamo costretti a limitare la dispersione utilizzando plafoniere, pareti riflettenti e così via. I led, viceversa indirizzano il fascio luminoso e oltre a questo le migliori case costruttrici forniscono lenti (o set di lenti) e carter per migliorare ulteriormente l’indirizzamento solo dove ci serve. Insomma la quantità di fotoni fotosintetici dispersa dai tubi fluorescenti è certamente molto superiore della quantità dispersa dai Led.

 

Non basta ancora! All'interno del PAR (circa da 400 a 700 nm) non tutte le radiazioni sono uguali! Basta guardare uno spettro di lampade a 6.500° k per rendersi immediatamente conto di come ci siano picchi sui verdi, quasi totalmente (ma non totalmente) inutili ai fini della fotosintesi se pur “teoricamente” all'interno del Par.

 

Una buona lampada led ben tarata quindi utilizzerà le radiazioni che stimolano maggiormente le attività fotosintetiche delle piante.

A riguardo esiste un web magazine www.giardinaggioindoor.it gestito da persone molto competenti che è una vera miniera di informazioni sui led ma più in generale sull'orticoltura indoor. Provando a capire cosa serve di più ai Pepper intanto si può leggere questo articolo.

In conclusione è molto difficile, in assenza di dati certi, quantificare la differenza di PPFD tra un tubo fluorescente a 6.500°K e una lampada led ben ingegnerizzata di pari potenza ma per tutte le considerazioni di cui sopra è facile pensare che si parli di una quantità di PPDF intorno a 4/5 volte superiore per i LED, purché ben progettati e di buona qualità.

Ma per il momento qui mi fermo in quanto valutare pro e contro di led e tubi fluorescenti, anche dal punto di vista economico, è un argomento da affrontare nella nuova versione della “guida”.

 

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Umberm

Quanto scritto nel post precedente è frutto di una ricerca ed elaborazione svolte insieme a Peppe (joefish). Grazie alle sue competenze possiamo sperare in progressi significativi su questo campo.

Stiamo adesso elaborando insieme una nuova versione della “guida alla scelta dell’illuminazione per light box”. Le fonti da consultare sono molte e talvolta contraddittorie, di conseguenza il lavoro è complesso.

Se qualcuno volesse contribuire alla elaborazione contatti tramite MP me o joefish, le cose da fare sono molte. Come sempre scontiamo il fatto di essere semplici amatori che possono utilizzare solo il proprio tempo libero per queste attività, ma, d’altra parte, la passione e la certezza di incontrare altrettanta passione e spirito costruttivo in chi legge sono motivazione e aiuto.

Inutile dire che oltre a contributi anche semplici domande sono gradite, anzi auspicate.

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Lonewolf

Questa ricerca sui led promette grandi risultati!

Ottimo lavoro!

Grazie sia a Umberto che a Peppe :clapping:

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grispa72

Ottimo Umberto (come sempre, needless to say).

 

Premesso che per il numero di piante che coltiverò quest'anno sono costretto a usare i tubi fluorescenti e le CFL, parto con un esperimento proprio con i Led.

Appena troverò un dissipatore in alluminio adatto acquisterò questi Led:

http://www.indepshop.it/indepshop/PowerLed-Grow.html

per auto costruirmi una lampada con 24/26 Led.

 

Da come vengono presentati sembrano ottimizzati per emettere le lunghezze d'onda necessarie per le piante*. Naturalmente aprirò una discussione dedicata sulla costruzione e poi riporterò il work in progress sul mio diario, avendo anche già acquistato una lampada Led E27 con i classici Led rossi e blu. Tutto ciò per confrontare le diverse tipologie di sorgenti luminose e soprattutto per produrre semi puri indoor.

 

*Ho una convinzione personale sul discorso delle lunghezze d'onda necessarie alle piante. Chiaramente non è suffragata da test scientifici, ma chi ci dice che la pianta non utilizzi anche altre lunghezze d'onda oltre quelle note per delle funzioni che sono a noi ancora sconosciute? Milioni di anni di evoluzione sotto il sole per ottimizzare solo le lunghezze d'onda intorno ai 450nm e ai 650nm?

 

Chiaro che poi la natura è così versatile da permette l'adattamento con la crescita, la fioritura e la fruttificazione sotto sorgenti luminose la cui emissione in lunghezze d'onda non è completa, ma ci mancano ancora dati certi in questo campo.

 

Seguo con vivo interesse!

 

Paolo

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Umberm

Grazie Paolo, esperimenti di questo tipo sono esattamente ciò che occorre!

 

Tutte le fonti trovate da Peppe e da me confermano che al di fuori del PAR (400-700 nm) la luce non è utile alla fotosintesi. Sembra che la frequenza di 730 nm, erogata per pochi minuti prima dello spegnimento delle lampade, pur non avendo nessuna funzione nel processo di fotosintesi, serva ad accelerare l'attivazione del processo di rigenerazione della piante che normalmente avviene nella fase oscura.

Ma su tutte le altre frequenze oltre i 700 c'è unanimità su tutte le fonti: inutili alla crescita delle piante. Mi domando quindi perché un produttore reclamizza lampade per la crescita con spettro 400/840 o addirittura 380/840. Significa dichiarare apertamente che il 25% della luce emessa verrà sprecata.

 

Al di la della tipologia dei pezzi però ripeto: ti seguirò con estremo interesse!

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grispa72

Sono d'accordo con te Umberto. Ma la mia convinzione si riferisce alle lunghezze d'onda nel campo 400-700nm. Siamo sicuri che privilegiare i picchi che stimolano la clorofilla A e B sia la scelta giusta?

 

Certo, siamo comunque in condizioni artificiali, mi si potrebbe obiettare, e quindi perché 'sprecare' energia per lunghezze d'onda non ottimizzanti? Ma, ripeto, la pianta ha necessità che vanno oltre la sola crescita e riproduzione. È un essere vivo, senziente ed intelligente e quindi...

 

Vabbé 'sto discorso ci porterebbe fuori dai binari. Alla fine, comunque, anch'io mi concentro su sapere e tecnologia disponibile per allevare piante in un ambiente ricreato artificialmente: un Led (o qualsiasi altra fonte luminosa creata dall'uomo) non potrà mai essere messa a paragone con il sole.

 

Paolo

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Umberm

Sono d'accordo con te Umberto. Ma la mia convinzione si riferisce alle lunghezze d'onda nel campo 400-700nm. Siamo sicuri che privilegiare i picchi che stimolano la clorofilla A e B sia la scelta giusta?

 

Privilegiare quei picchi sono convintissimo che è giusto. Sul fatto di usare solo quei picchi di dubbi ne ho tantissimi!

 

Certo, siamo comunque in condizioni artificiali, mi si potrebbe obiettare, e quindi perché 'sprecare' energia per lunghezze d'onda non ottimizzanti? Ma, ripeto, la pianta ha necessità che vanno oltre la sola crescita e riproduzione. È un essere vivo, senziente ed intelligente e quindi...

 

Infatti... per questo in attesa di certezze, che possono essere date solo dall'evolversi della sperimentazione, non farei mancare un po' di bianco, che contiene tutti le frequenze se pure in quantità variabile a seconda della lampada.

 

Vabbé 'sto discorso ci porterebbe fuori dai binari. Alla fine, comunque, anch'io mi concentro su sapere e tecnologia disponibile per allevare piante in un ambiente ricreato artificialmente: un Led (o qualsiasi altra fonte luminosa creata dall'uomo) non potrà mai essere messa a paragone con il sole.

 

Il sole da tantissimo di tutte le frequenze e soddisfa tutte le esigenze di tutti gli esseri viventi animali e vegetali... ogni essere vivente "prende" ciò che gli è utile... Scopo della ricerca, per ovvi motivi di risparmio energetico, è dare alle piante solo ciò che è loro utile, provando quanto più possibile a capire cosa usano e cosa ignorano dello spettro solare.

 

 

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joefish

Sulla questione delle lunghezze d'onda necessarie alle piante, concordo con Umberto, qualunque documento visto, in rete e non,

fa riferimento a questo lavoro del 1972:

 

The action spectrum, absorptance and quantum yield of photosynthesis in crop plants K.J. McCree

che ho potuto scaricare ma non penso si possa pubblicamente condividere (quindi MP a me o Umberto) in cui vengono mostrati diversi spetti di assorbimento. Alla fine quello che ne esce fuori e' il PAR che si puo' trovare facilmente in rete.

Ho trovato un solo documento dove si parla di importanza della luce verde per la fotosintesi, questo qui (e' pubblico).

 

Anche io ho posto ad Umberto la stessa considerazione riguardo alla luce solare legata all'evoluzione delle piante.

Ma concordo in pieno con la sua risposta, il fatto che il sole emetta luce in tutto il suo spettro non vuol dire che le piante debbano necessariamente utilizzarla tutta.

 

Il discorso dell'illuminazione artificiale per la coltivazione indoor e' una pura questione di efficienza. Ricostruire artificialmente lo spettro del sole (visto che ormai ci sono led per tutti i gusti) e' abbastanza facile (questioni economiche a parte) il punto e' che se non e' necessario perche' farlo??

 

In piu' ci si potrebbe domandare cosa succede alle piante, e in particolare i nostri peppers, se la luce fornitagli e' strettamente corrispondente al PAR o meno.

 

Passando alla pratica, e' stupefacente come dopo settimane di ricerche in rete su led e dintorni il sito che Paolo ha indicato

nel suo post non sia uscito fuori, ma questa e' un'altra storia.

I led "PAR" non li avevo mai visti, se lo spettro e' quello mostrato sarebbero veramente un prodotto interessante. E cmq ha dei prezzi molto competitivi.

Unico punto scuro e' che per i led grow non si capisce il valore del flusso luminoso.

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grispa72

Riporto qui l'idea che ho esposto ad Umberto in MP.

Prima di tutto grazie Peppe per il contributo. Ogni consiglio è per me prezioso per capire in che direzione muovermi.

 

Voglio realizzare tre moduli da 12 led da 3 Watt ciascuno. Quindi ogni modulo avrà 36 Watt di potenza totale.

Il setup sarà il seguente:

 

- modulo 1, 12 Grow-Led;

- modulo 2, 12 led bianchi di tre temperature diverse comprese tra circa 10.000 e circa 2.000 Kelvin;

- modulo 3, 12 led così ripartiti 4 blu 430nm, 4 blu 460nm, 2 rossi 660nm, 2 bianchi 2.700, come suggerito da Umberto.

 

Completano il tutto:

- tre driver a corrente costante da 750mA (i led sono da 700mA) dimmerabili;

- un alimentatore da 48V 3,2A 150W (i led sono da 3,2-3,6V);

- tre dissipatori alettati in alluminio 300x200x15mm;

- tre ventole, una per dissipatore;

- un controller (forse) per ricreare l'effetto alba/tramonto.

 

Inizialmente avevo pensato di utilizzare tre Pimenta da Neyde, data la colorazione scura delle foglie ad illuminazione ottimale. C'è però il problema altezza...

Magari qualcuno ha un'idea migliore sulla pianta test.

 

Se Peppe mi conferma che i prezzi sono buoni procedo.

 

Perché lo faccio? Soprattutto per poter produrre indoor seme puro.

 

Paolo

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joefish

Vuoi fare un confronto tra i moduli, ognuno con una pianta per vedere i risultati o utilizzarli insieme?

 

Per i prezzi per ora ho un solo riferimento di una ditta austriaca che vende materiale di un certo livello.

Finora tutto quello che ho preso corrisponde a i data sheet forniti. Sono in genere un po' preoccupato dalla cinesaglia che si trova ovunque. Di sicuro saranno fatti in cina anche quelli del sito austriaco ma con una qualita' assicurata.

 

Il bilanciamento dei led nei moduli come lo hai pensato?

Hai dati relativi all'intensita' ?

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Simonzlatan

Io sto utilizzando due tipi di led diversi insieme i risultati sono buoni anche se tengo i led non molto vicini ma riscontro risultati diversi da razza in razza di peperoncino

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Umberm

Io sto utilizzando due tipi di led diversi insieme i risultati sono buoni anche se tengo i led non molto vicini ma riscontro risultati diversi da razza in razza varietà a varietà di peperoncino

Che tipo di led stai usando? I led sono la fonte di illuminazione più variabile che esiste...

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grispa72

Vuoi fare un confronto tra i moduli, ognuno con una pianta per vedere i risultati o utilizzarli insieme?

 

Per i prezzi per ora ho un solo riferimento di una ditta austriaca che vende materiale di un certo livello.

Finora tutto quello che ho preso corrisponde a i data sheet forniti. Sono in genere un po' preoccupato dalla cinesaglia che si trova ovunque. Di sicuro saranno fatti in cina anche quelli del sito austriaco ma con una qualita' assicurata.

 

Il bilanciamento dei led nei moduli come lo hai pensato?

Hai dati relativi all'intensita' ?

Si il confronto voglio farlo con i moduli separati per ogni pianta.

 

Ho letto il documento della Heliospectra che hai linkato e lì si afferma l'importanza in profondità del verde. Ed è proprio questo che sostengo. E comunque stando ai grafici riportati si nota come tutto il campo 400-700nm è importante.

 

Sono poi andato a vedere le descrizioni tecniche delle loro lampade e tutte riportano:

- led rossi 660nm

- led blu 450nm

- led bianchi 5700K

 

Ora questa è una configurazione che mi convince. Quello che manca è stabilire la proporzione ottimale.

Studiando i grafici di assorbimento e rifacendomi all'esperienza e all'osservazione (nella miscela c'è anche l'intuizione, chiaramente) io realizzerei un modulo da 12 led come segue:

- 5 rossi 660-670nm

- 4 blu 445-450nm

- 3 bianchi 5.500-6.500K bianco freddo

oppure:

- 2 rossi 660-670nm

- 1 rosso 620-630nm

- 1 ciano 500-505nm

- 1 blu 460-470nm

- 1 blu Royal 455-460nm

- 1 blu Royal+ 450-455nm

- 1 blu Royal++ 445-450nm

- 1 blu/viola 425-430nm

- 1 bianco 2.700-3.000K bianco caldo

- 2 bianchi 5.000-5.500 bianco naturale

 

Il modulo con i soli bianchi sarebbe così composto

- 2 bianchi 10.000K bianco freddo+

- 4 bianchi 5.000-5.500 bianco naturale

- 6 bianchi 2.700-3.000 bianco caldo

oppure:

- 1 bianco 25.000K bianco freddo+++

- 1 bianco 15.000-20.000 bianco freddo++

- 1 bianco 10.000K bianco freddo+

- 2 bianco 5.500-6.500K bianco freddo

- 3 bianco 5.000-5.500K bianco naturale

- 4 bianco 2.700-3.000K bianco caldo

 

Il terzo modulo sarebbe quello con i Power Led Grow che a questo punto, però, mi convincono meno.

 

Questi sono i led commerciali e le loro denominazioni. In particolare questi sono gli Epistar da 3 Watt.

L'unico dato che ho riguardo l'intensità è quello sul flusso luminoso tipico a 25*C (lumen a 750mA, ai quali non arrivano perché pilotati a 700mA) ed è 170lm che defalcherei di un 10%, vista la considerazione sulla corrente.

Alla fine un modulo emetterebbe un flusso di 12x170x0.90=1836lm

 

Cosa ne pensate?

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Umberm

Sono poi andato a vedere le descrizioni tecniche delle loro lampade e tutte riportano:

- led rossi 660nm

- led blu 450nm

- led bianchi 5700K

 

 

Cosa ne pensate?

 

Ricordiamo che come "coltivatori indoor" siamo una minoranza.

Chi utilizza le luci per coltivare spesso fa l'intero ciclo indoor, la sola fase vegetativa ha poco senso.

 

Le nostre esigenze sono quindi diverse ma c'è poco da fare:senza una seria ricerca specifica sul genere Capsicum solo sperimentando avremo certezze.

 

Sull'utilizzo esclusivo dei bianchi ho un dubbio di fondo, direi quasi filosofico: questo è uno spettro di led a luce fredda, certamente più "ordinato" dello spettro di una fluorescente ma sempre con quantità rilevanti di luce su frequenze poco utili. Capire quanta luce verde, gialla e arancione possa essere utile alle piante mi sembra una sfida al momento troppo impegnativa ma il vero vantaggio dei led è quello di selezionare le frequenze utili, altrimenti, allo stato attuale del mercato, il break even tra maggiori costi e risparmi energetici resta troppo lontano e quindi, a mio parere, non varrebbe ancora la pena. Ovvio che la discussione resta apertissima!

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grispa72

Lo spettro di emissione che mi proponi mi convince ancora di più sulla prova del modulo 'bianchi a diversa temperatura'.

 

Ti spiego il perché (sempre teoricamente, s'intende, poi vedremo in pratica!).

Partendo da 25.000K e andando verso i 2.700K il picco massimo di emissione varia dal violetto al rosso senza però essere quasi mono banda come i led che hanno un range di 10nm. Mi pare una scelta bilanciata, che misceli in modo equilibrato le lunghezze d'onda dai 400 ai 700nm.

 

Paolo

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joefish

Da quello che dice Paolo la scelta ottimale sarebbe uno spettro "piatto" nella regione 400-700.

 

La prova di usare una miscela di led bianchi sembra la piu' vicina allo scopo.

 

Questo vuol dire che il famoso monocromatore in funzione e' ancora piu' urgente!!!!

 

Un punto da tenere presente e' che i led non emettono la stessa quantita' di fotoni a parita' di corrente di alimentazione

per cui nel fare i conti bisogna tenere conto di questo fatto, magari basta un solo led a 6500 e piu' led a 2700 per avere una distribuzione uniforme.

 

Purtroppo i dati in letteratura (compresa internet) sono molto disomogenei ed e' difficile districarsi.

 

ciao

 

Peppe

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grispa72

Da quello che dice Paolo la scelta ottimale sarebbe uno spettro "piatto" nella regione 400-700.

 

La prova di usare una miscela di led bianchi sembra la piu' vicina allo scopo.

 

Questo vuol dire che il famoso monocromatore in funzione e' ancora piu' urgente!!!!

 

Un punto da tenere presente e' che i led non emettono la stessa quantita' di fotoni a parita' di corrente di alimentazione

per cui nel fare i conti bisogna tenere conto di questo fatto, magari basta un solo led a 6500 e piu' led a 2700 per avere una distribuzione uniforme.

 

Purtroppo i dati in letteratura (compresa internet) sono molto disomogenei ed e' difficile districarsi.

 

ciao

 

Peppe

Infatti, una volta capita la strada da intraprendere, bisogna valutare la proporzione giusta. È chiaro che io non ho capitali da investire :D

Quindi mi limito a fare ipotesi (spero sensate...) e a sperimentare, operando confronti.

Il costo dei tre moduli, tutto compreso, sfora i 200. Ci sto dentro lo stesso, ma se fossi sicuro della mia ipotesi, comprerei solo le gradazioni del bianco.

Il bello della sperimentazione è pure questo...

Ammesso che la mia ipotesi sia giusta, bisogna azzeccare il bilanciamento delle gradazioni dei bianchi. Ora stacco un po' e poi mi rituffo nello studio...

 

Paolo

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grispa72

Mi sono sciroppato una serie di spettri di luce bianca a diverse temperature e tutti riportano picchi sul blu a circa 440-450nm e sul rosso da 550/560nm a 610/620nm. L'emissione ha un minimo intorno ai 480nm. Il grafico riportato nell'articolo di questa pagina:

http://www.progettazioneottica.it/il-rischio-da-luce-blu-dei-led/1382

ne è un esempio.

 

Ora formulando correttamente la questione (sempre secondo il mio punto di vista, lo preciso), volendo cioè ricreare l'emissione solare che mostra un'emissione costante su tutte le lunghezze d'onda, concludo che la via migliore da seguire è quella di usare in predominanza luce bianca a diverse temperature, diciamo per il 70%, luce blu/ciano nel range 460-500nm, luce rossa per colmare la discesa della bianca dai 650nm in poi.

 

Lo schema, su 12 led, potrebbe essere:

- 8 bianchi

- 2 blu/ciano

- 2 rossi

 

Resta da ottimizzare il bilanciamento dei bianchi e trovare i valori commerciali migliori di blu/ciano e rossi.

Continuo...

 

Paolo

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Rapace

La discussione è veramente molto interessante.

E sono convinto che i Led siano il futuro per le nostre coltivazioni Indoor.

 

Ho una domanda "pratica".

Una volta che abbiamo (avremo) capito la configurazione "migliore" (grazie ai "colleghi" pepperfriends che sul settore ci capiscono)...... sarà possibile costruirsi il set-up piu' conveniente da soli ?

 

Mi spiego meglio.

 

E' possibile comprare separatamente i LED Blu, Rossi e Bianchi che servono ed "assemblarli" in una lampada / scriscia che faccia il caso nostro ?

 

Per quello che ho visto uno dei vantaggi dei Led rispetto ai neon è che puoi comprarne X metri e poi assembarli come vuoi (con un pò di manualità che io non ho, ma che qualche amico / parente può "fornire" facilmente).

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joefish

Mi sono sciroppato una serie di spettri di luce bianca a diverse temperature e tutti riportano picchi sul blu a circa 440-450nm e sul rosso da 550/560nm a 610/620nm. L'emissione ha un minimo intorno ai 480nm. Il grafico riportato nell'articolo di questa pagina:

http://www.progettazioneottica.it/il-rischio-da-luce-blu-dei-led/1382

ne è un esempio.

 

Ora formulando correttamente la questione (sempre secondo il mio punto di vista, lo preciso), volendo cioè ricreare l'emissione solare che mostra un'emissione costante su tutte le lunghezze d'onda, concludo che la via migliore da seguire è quella di usare in predominanza luce bianca a diverse temperature, diciamo per il 70%, luce blu/ciano nel range 460-500nm, luce rossa per colmare la discesa della bianca dai 650nm in poi.

 

Lo schema, su 12 led, potrebbe essere:

- 8 bianchi

- 2 blu/ciano

- 2 rossi

 

Resta da ottimizzare il bilanciamento dei bianchi e trovare i valori commerciali migliori di blu/ciano e rossi.

Continuo...

 

Paolo

 

 

Ehhe fantastico!!! Guarda la composizione della lampada phytolite la GX-100 Real Vision. In fondo alla pagina....

Io aggiungere solo qualcosa che allarghi lo spettro verso 700.

 

La strada dovrebbe essere quella. Solo che cosi' resta cmq un "buco" nel verde. Da capire se serve o meno.

 

 

Per i costi e l'autoscostruzione:

 

sicuramente si puo' realizzare la lampada completa autonomamente. Non penso che servano le strisce perche' sono solo o bianche o rgb e rg non sono quelli adatti. inoltre tutte le lampade commerciali si basano su singoli led ma molto piu' intensi.

 

Io avevo trovato led molto piu' costosi (2-3 volte) di quelli venduti sul sito indicato da Paolo. C'e' da dire che se i led sono della stessa qualita' di quelli che usano le case (ad esempio la phytolite stessa) allora si vede subito che Paolo con il prezzo di due moduli commerciali ne realizza tre.

Poi per gli alimentatori si potrebbe ancora limare qualcosa cercando meglio e magari prendendo componenti sciolti e non marcati per led.

Certo le lampade commerciali sono gia' ingegnerizzate e quindi belle e pulite.

 

Alla fine il vero risparmio si avra' con il consumo energetico totale, sia della propria tasca che del mondo intero.

 

 

Peppe

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Rapace

 

Alla fine il vero risparmio si avra' con il consumo energetico totale, sia della propria tasca che del mondo intero.

 

 

Sono d' accordo..... però per "massificare" il prodotto i prezzi delle lampade devono abbassarsi ancora significativamente......

 

Perché comprare una lampada molto costosa se siamo ancora a livello "sperimentale" e se magari non so se poi il prossimo anno voglio ancora coltivare indoor ?

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joefish

e chi puo' darti torto! :)

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Lonewolf

Non ho competenze per partecipare attivamente a questa discussione, ma mi fa molto piacere vedere tanto interesse e tanta competenza!

:clapping:

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