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luca1973

CIMICI: come le combattete?

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Lonewolf

Grazie Capso, ottimo report!

 

In generale il Reldan 22 "va su tutto" :rolleyes:, ma occhio ai tempi di carenza; l'uso su piante con frutti prossimi alla maturazione puo' ritardare di molto la possibilita' di raccoglierli

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gianni48

Ho irrorato solo quattro piante che crescono in piena terra; penso che difficilmente mi possano sfuggire ovature su quelle in vaso, perchè l'ispezione è più facile. Rispetterò largamente il periodo di sicurezza, che è di 15 giorni.

Avrei preferito evitare il trattamento ma ho notato chiari segni del loro passaggio su questo frutto:

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... e allora ho trattato la pianta e le altre tre che crescono nella stessa zona.

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gianni48

Ripresomi, una settimana dopo, ho potuto fare un trattamento con Acetamoprid ( Epik SL ) link, l'unico, tra quelli summenzionati, acquistabili ora senza patentino, basta una dichiarazione firmata. Consigliatomi anche da un agronomo mio conoscente, molto attivo con piccole e medie aziende ortofrutticole, anche lui presente al convegno di febbraio, e frequentemente ospite del Dott. Caruso e della Dott.ssa Maistrello.

 

Ciao Stefano,

Io ho molte riserve sull'uso dell'Acetamoprid che, come tutti i neonicotinoidi è considerato uno sterminatore di api e inoltre si sospetta una sua azione sul cervello umano. Era stata chiesta la sospensione di alcuni di questi insetticidi ma il Comitato permanente europeo ha bocciato la priposta. Gli interessi dei produttori di fitofarmaci e di prodotti agricoli, come spesso accade nonostante tutti i bei discorsi dei politici, sono stati anteposti alla tutela della salute del pianeta e della salute umana in particolare.

Considerando solo la loro azione sulle api, penso sia da evitare l'uso dell'Acetamoprid su piante in continua fioritura come i peppers.

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gianni48

Anche questa che ho trovato poco fa su un cayenna, lunga 5 mm (dalle estremità delle zampe posteriori alle estremità delle antenne) mentre il corpo è di circa 3 mm, è una neanide di cimice (l'odore dopo schiacciamento è inconfondibile) ... non so di quale specie.

 

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Lonewolf

Temo di aver effettuato il primo ritrovamento di cimice asiatica (3 individui adulti) nella mia coltivazione :( :(

Ho inviato foto a Unimore per il riconoscimento, ma ho ben pochi dubbi ...

Vi aggiorno appena mi rispondono ...

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Capso

Anche questa che ho trovato poco fa su un cayenna, lunga 5 mm (dalle estremità delle zampe posteriori alle estremità delle antenne) mentre il corpo è di circa 3 mm, è una neanide di cimice (l'odore dopo schiacciamento è inconfondibile) ... non so di quale specie.

 

 

 

Purtroppo è una ninfa di Halyomorpha halys, probabinente un N3.

 

La tremenda cimice "diabolica". :no:

 

Ti prego di mandare un e-mail alla Dott.ssa Lara Maistrello per conferma. Indicando anche che sei membro Pepperfriends.

 

 

 

Stefano

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Capso

Temo di aver effettuato il primo ritrovamento di cimice asiatica (3 individui adulti) nella mia coltivazione :( :(

Ho inviato foto a Unimore per il riconoscimento, ma ho ben pochi dubbi ...

Vi aggiorno appena mi rispondono ...

 

 

:(:no::(

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Lonewolf
Non ho ancora ricevuto risposte (meritate ferie?), ma intanto documento il ritrovamento ...


Ieri sera, durante il temporale che ha spazzato il Veneto (intorno alle 23), controllavo la situazione delle piante sul balcone e (al buio!) ho visto su una foglia l'inconfondibile sagoma di una cimice.

Catturata e portata in casa per controllo (l'aspetto complessivo mi ha messo subito in allarme), mentre tentavo di girarla per verificare l'eventuale presenza di spina ventrale (tipica di R.nebulosa), mi e' sfuggita e non ho visto se ha infilato la porta verso il balcone o meno ...

Dopo una lunga ricerca sulle piante (che ha fruttato 5 individui giovani di N.viridula, tutti eliminati) ... me la sono ritrovata in casa!

Ecco le foto:


cimice01.jpg


cimice02.jpg


cimice03.jpg


cimice11.jpg


cimice12.jpg


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L'individuo e' un po' schiacciato perche' non "collaborava" nel mettersi in posa e non volevo rischiare che scappasse di nuovo ...


Stamattina ne ho trovata un'altra all'interno della porta che da' sul balcone (cercava di uscire).

Ecco alcune immagini:


cimice41.jpg


cimice51.jpg


Fotografato (intero, ma stordito con la racchetta elettrica), poi prontamente "terminato".


Piu' tardi ho trovato un terzo esemplare, schiacciato sulla soglia di casa e gia' attaccato da formiche; nessuna foto, era praticamente poltiglia (ma riconoscibile)


Nel corso della giornata ho ispezionato in giro, per quanto possibile; al momento non ne ho visti altri.

Purtroppo tutte le piante sul balcone sono di dimensioni notevoli (anche oltre 2.5 m), un controllo accurato per la ricerca di ovature e' praticamente impossibile; per raccogliere i frutti all'esterno del balcone devo usare una scala!

Posso solo guardare un po' a casaccio, sperando di avere fortuna e trovare eventuali ovature prima che si schiudano (ne ho trovate gia' 3-4, tutte di N.viridula)

Ancora peggio la situazione in terrazza, dove c'e' una vera foresta (tra l'altro, ora con lo sviluppo delle piante completato e le temperature piu' consone, c'e' una fioritura incredibile e allegano frutti da tutte le parti)

Devo dire pero' che molto raramente mi capita di trovare anche cimici "normali" su quelle piante; probabilmente gradiscono di piu' il balcone soleggiato ...


Non ho idea della diffusione in zona, se gia' ci sono state segnalazioni o meno (magari me lo diranno gli esperti dell'Unimore)

Certo, una presenza massiccia sarebbe un bel problema, visto che le colture prevalenti (vite, olivo, ciliegio) sono tutte tra le preferite di questa specie aliena.
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gianni48

 

Non ho ancora ricevuto risposte (meritate ferie?), ma intanto documento il ritrovamento ...

Risponde al mattino :)

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Rapace

Non so se è per tutti o solo per me.

 

Quest' anno ho una presenza esagerata di Cimici (ho avuto penso piu' cimici di afidi.... che sono praticamente spariti da mesi oramai)
Per ora non mi pare abbiano fatto danni, ma fatto sta che ogni volta che vado sul balcone a controllare le piante ci trovo dalle 5 alle 10 neanidi (prontamente terminate).

Il problema è che non importa quante volte vada a controllare...... ogni volta ci trovo lo stesso numero.

Le dimensioni sono diverse, quindi presumo da diverse covate ... e che il mio problema sia il non identificare le uova (nonostante i controlli)

Cimici adulte non ne trovo (in realtà ne ho viste un paio ... ma è roba di parecchie settimane fa, entrambe erano di specie standard.

 

E pensare che non avevo mai avuto finora cimici (o non le avevo mai viste...).

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Lonewolf

Le cimici "nostrane" e in generale le calamita' "standard" vanno ad annate; l'anno in cui ho effettuato la monocoltura di Bih Jolokia da mia mamma (2010, mi sembra) mi hanno rovinato circa meta' dei frutti (ma mi interessavano i semi)

In altre annate praticamente non ne ho viste ...

In compenso c'e' stato l'anno delle cavallette (ce n'erano a dozzine), l'anno degli afidi alati (milioni!), l'anno dell'insetto specifico per la betulla (con migliaia di insetti di cui non ricordo il nome, 2011 mi sembra) ecc ecc

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PepperMuz

Con buona pace di chi purtroppo deve combattere un problema davvero molto importante, sembra proprio che ci manchi solo ... Mosè! [emoji6]

 

 

Luca

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Lonewolf

Ovviamente ci sono problemi ben piu' gravi nell'immediato, ma in generale le calamita' che affliggono l'agricoltura hanno potenzialmente effetti catastrofici; la grande carestia in Irlanda nel 1845-46, causata in parte dalla comparsa della peronospora della patata, ne e' solo un esempio.

Cito anche la fillossera della vite, anche se il vino in fondo non e' un alimento primario (beh, per alcuni si :rolleyes:)

E' gia' successo, puo' accadere ancora ... anche perche', pur con tutta la nostra tecnologia, non abbiamo difese del tutto efficaci contro la diffusione di insetti esotici e patologie in generale; v. per esempio, la zanzara tigre ...

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Rapace

Beh.... Presidente, scusa "devio leggermente" dall' argomento "Cimici"... però, anche tu hai citando ad esempio un evento storico di portata enorme per il popolo Irlandese (e non solo).

 

e come dici tu......

 

la grande carestia in Irlanda nel 1845-46, causata in parte dalla comparsa della peronospora della patata, ne e' solo un esempio.

 

La "An Gorta Mór" (in lingua Irlandese... Gaelico) è un evento (tragico ovviamente) "profondo" nella cultura Irlandese.... ed ha contribuito a plasmare la storia odierna (e non solo europea).

C'è una canzone famosissima in Irlanda, in pratica un inno non ufficiale che parla proprio di quel fatto ("The fields of Athernry").

 

Intanto ... chiariamo le conseguenze della carestia.

 

- Un milione di morti per la carestia

- Migrazione in termini di milioni di persone (molte in America del nord.... sono stati fatti film famosi su questo)

- Riduzione in tempi brevissimi della popolazione irlandese del 25%.

 

La peronospera c'entra ......... ma solo in parte..... "l' aiuto" umano ha dato il suo bel contributo

 

L' irlanda all' epoca (e fino al 1922) non era autonoma.

Mentre da altre parti si sviluppavano le industrie, l' Irlanda rimaneva il "granaio".... produzione agricola destinata soprattutto all' esportazione.

 

I contadini sapevano che la situazione peggiorava con l' umidità..... però una "apposita commissione" non ci ha cavato le gambe e non ha capito neanche che dipendeva da un fungo.

 

Nel frattempo.... raccolti in crisi..... ma .... navi cariche continuavano a partire dai porti Irlandesi...... in sostanza la gente moriva di fame ma si continuavano ad esportare derrate alimentari......

 

Quindi "sintetizzando":

 

  • Peronospora
  • Introduzione di una patata che produceva di piu' di altre (ma che aveva già mostrato vulnerabilità a certe malattie)
  • Politica Economica (protezionismo e quindi non voglio importare o comunque ridurre al minimo le importazioni, ma voglio continuare ad esportare per dare il profitto ai proprietari terrieri).

 

Insomma.... la peronospera per quanto grave non ce la fa a fare tutti quei disastri da sola se non "ben aiutata" dall'uomo.

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Lonewolf

Giustissimo, ma non solo per nulla tranquillo sul fatto che ora, in caso di calamita' naturale, l'uomo (inteso in senso generale) sia migliorato nel gestire la situazione.

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Rapace

Giustissimo, ma non solo per nulla tranquillo sul fatto che ora, in caso di calamita' naturale, l'uomo (inteso in senso generale) sia migliorato nel gestire la situazione.

 

Condivido la tua "non tranquillità" appieno.

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Vincer

Giustissimo, ma non solo per nulla tranquillo sul fatto che ora, in caso di calamita' naturale, l'uomo (inteso in senso generale) sia migliorato nel gestire la situazione.

Concordo...anzi per certi aspetti è pure peggio.

 

Volevo sottolineare due parole che, nella bella ricostruzione di Carlo (Rapace), ancora oggi mi fanno venire pruriggine...."Apposita commissione"

..."Ed ho detto tutto" diceva il grande Totò.

 

Ciao

Vincenzo

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gianni48

Dalla risposta della Dott.ssa Lara Maistrello dell'Università di Modena e Reggio:

 

 

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Stadio giovanile di Nezara viridis

 

 

post-4169-0-26954300-1471788744.jpg

Ovatura con individui al primo stadio di Halyomorpha halys

 

Attendo un'altra risposta.

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Lonewolf

Intanto stamattina ho terminato un altro individuo adulto, particolarmente grosso, sempre sul balcone; era fermo sulla ringhiera, in un punto dove non ci sono piante, quasi stesse prendendo il primo pallido sole.

L'ho osservato bene per il tempo necessario a prendere un fazzoletto dalla tasca, poi ... non ha fatto nemmeno in tempo a capire cosa stava arrivando ... spiac!

 

E' curioso che i due distinti momenti di ritrovamenti (3 + 1 individui) si siano verificati sempre dopo un temporale ...

Ieri ho raccolto in terrazza, quindi ho passato molto tempo tra le piante; non ho trovato alcun individuo (adulto o neanide) e nemmeno alcun segno di danno sui frutti.

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luca1973

Non so se sono arrivate risposte ufficiali, ma dalle foto postate da Claudio, mi spiace, ma mi sembra che si tratti proprio di Halymorpha Halys. Mai come in questo caso mi auguro di sbagliate.

Il fatto che gli avvistamenti/catture si siano verificate dopo un temporale non mi stupisce, Spesso mi capita che si rendano più visibili durante o subito dopo l'aver annaffiato, credo dipenda più dal fatto che inavvertitamente muovo i rami che altro, ma si tratta di una mia mera supposizione. Così come sono più facilmente visibili suo rami più alti scaldarsi al sole meno forte del mattino.

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Lonewolf

Non ho ancora risposte ufficiali, come prevedibile (ho inviato l'email di venerdi pomeriggio)

Ho ben pochi dubbi, comunque; le caratteristiche distintive ci sono tutte.

Vorrei principalmente se si tratta di un ritrovamento in zona finora non segnalata oppure se semplicemente sono gia' qui da tempo (nelle campagne) e pian piano arrivano anche "in centro"

 

La mia impressione e' che questi primi esemplari siano proprio arrivati "con i temporali", magari semplicemente per cercare riparo ...

Come ho gia' scritto, non ne ho trovata traccia nella coltivazione principale.

Oggi di certo non ce n'erano nemmeno sul balcone, l'ho ispezionato in lungo e in largo (per raccogliere, fotografare e per controllo); visto che stasera c'e' stato un altro temporale, domani mattino avro' una sorta di controprova.

 

Comunque, e' solo questione di tempo.

Dopotutto, Modena (epicentro della diffusione) e' in linea d'aria a poche decine di km (e in mezzo ci sono frutteti a volonta', irresistibile richiamo).
C'e' solo da sperare che, come nel caso di altri insetti esotici, dopo una prima diffusione incontrollata, la situazione si normalizzi.
Tipico esempio simile e', per esempio, la metcalfa pruinosa (con cui, se non ricordo male, hai fatto conoscenza recentemente); apparsa proprio in Veneto nel 1980 (dal continente americano) si e' rapidamente diffusa in tutto il mediterraneo, ma ora la presenza in contesti come le nostre coltivazioni e' molto limitata. In ormai una dozzina d'anni di coltivazione mi e' capitato di vederla solo in 3 stagioni e sempre in modo molto limitato.
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luca1973

Me lo auguro, anche se le premesse non sono incoraggianti, in Italia sono ormai 4 anni che la cimice asiatica si sta espandendo al centro-nord con particolari concentrazioni a macchia di leopardo.

Mentre negli stati uniti il problema persiste da molto più tempo e non si è ancora riusciti a trovare una soluzione definitiva.

Per poter evitare grossi danni ai frutti, come mi è accaduto lo scorso anno, a Torino ho dovuto irrorare abbondantemente di deltametrina le piante (3 volte in 2 mesi).

Oltre a un costante monitoraggio e cattura manuale.

E continuo a prendere una decina di adulti al giorno.

Spero realmente si possa trovare una soluzione efficacie e meno invasiva.

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Ertado

Comincio a preoccuparmi, ho notato diverse cimici sulle mie piante (direi almeno 2-3 al giorno), sia adulte (più raramente) sia verdi che marroni-grigie che neanidi e anche qualche nido sotto le foglie...tutte eliminate senza pensarci troppo! Purtroppo non ho pensato ad identificarle con più attenzione ma lo farò senz'altro non appena tornerò dalle piante. In compenso non ho ancora notato alcun danno ai frutti (incrocio le dita per questo periodo in cui le piante sono meno controllate :( ).
Ho letto che la prima prima apparizione di Halymorpha Halys in Ticino (regione dove coltivo, a due passi dal confine) risale al 2013 (probabilmente a seguito dell'invasione modenese?) e da qui non ha fatto che aumentare la sua presenza e i relativi danni all'agricoltura. Anche qui non si è ancora trovato un efficace rimedio, queste le indicazione di un recente (fine giugno) bollettino fitosanitario: "Attualmente non esiste nessun rimedio fitosanitario omologato, si consiglia quindi, laddove è possibile, la lotta meccanica o la copertura delle colture con una rete (antigradine o antinsetto)."

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Capso

 

Non ho ancora risposte ufficiali, come prevedibile (ho inviato l'email di venerdi pomeriggio)

Ho ben pochi dubbi, comunque; le caratteristiche distintive ci sono tutte.

Vorrei principalmente se si tratta di un ritrovamento in zona finora non segnalata oppure se semplicemente sono gia' qui da tempo (nelle campagne) e pian piano arrivano anche "in centro"

 

Purtroppo debbo confermarti che non ci sono particolari dubbi, e sembra proprio una femmina.

La presenza in Veneto era già nota, e descritta da alcuni relatori nel convegno di Modena.

 

Nel post che dedicai a tale convegno scrissi:

.........."Purtroppo la cartina con segnalazioni di avvistamenti si è tinta ulteriormente di rosso, uniche regioni del nord attualmente indenni sono Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, ma sono state trovate cimici nell'alto Bellunese, a quote impensabili.

Tale cartina è sta oscurata nel materiale reso disponibile successivamente, per ovvi motivi, e descritta come MAPPE NON DISPONIBILI, ma per darti un idea di come il problema fosse già conosciuto nel Veneto, posto questa tabella contenente l identificazione dei siti di origine e delle rotte di invasione di Halyomorpha halys, tramite analisi del DNA dei geni mitocondriali cox1 e cox2, effettuate da ROBERTO GUIDETTI- Dip. Scienze Vita - Un. di Modena & Reggio Emilia.
Slide esposta dalla dott.ssa Lara Maistrello durante il convegno.
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Normalmente la prima aggregazione di tali cimici avviene in zone abitate che possano offrire un riparo, dove possono riprodursi facilmente, per poi spostarsi in campagna in prossimità dei casolari.

Le principali rotte di invasione prevedono aggregazioni di rifugio in containers, vagoni, autocarri e materiale vario destinato a essere trasportato.

 

Come potrai notare nelle seguenti schede, sull'indagine 2013-2015, tratte dal materiale del convegno, la maggior parte delle segnalazioni è avvenuta in villaggio (39%) e città (38%), mentre solo il 23% complessivo è avvenuta in pieno campo e/o in contesto rurale e boschivo.

I luoghi di maggior ritrovamento sono stati in edificio (52%)

 

post-3663-0-63713300-1471849563.jpg

 

Nella seguente scheda vedrai che la maggior parte dei segnalatori sono stati i cittadini (49%), mentre solo il 2% di segnalatori erano agricoltori.

 

post-3663-0-58966200-1471849558.jpg

 

 

La mia impressione e' che questi primi esemplari siano proprio arrivati "con i temporali", magari semplicemente per cercare riparo ...

Come ho gia' scritto, non ne ho trovata traccia nella coltivazione principale.

Oggi di certo non ce n'erano nemmeno sul balcone, l'ho ispezionato in lungo e in largo (per raccogliere, fotografare e per controllo); visto che stasera c'e' stato un altro temporale, domani mattino avro' una sorta di controprova.

 

Osservazione altamente plausibile, per le ragioni spiegate precedentemente.

Attenzione, trovato un rifugio gradevole richiamano tante altre, tramite rilascio di feromoni di aggregazione.

Ti invito ad effettuare un attento monitoraggio nei prossimi giorni.

 

Altro motivo di spostamenti può essere causato da raccolta, con sfalci, in terreni non distanti.

 

Comunque, e' solo questione di tempo.

Dopotutto, Modena (epicentro della diffusione) e' in linea d'aria a poche decine di km (e in mezzo ci sono frutteti a volonta', irresistibile richiamo).
C'e' solo da sperare che, come nel caso di altri insetti esotici, dopo una prima diffusione incontrollata, la situazione si normalizzi.
Tipico esempio simile e', per esempio, la metcalfa pruinosa (con cui, se non ricordo male, hai fatto conoscenza recentemente); apparsa proprio in Veneto nel 1980 (dal continente americano) si e' rapidamente diffusa in tutto il mediterraneo, ma ora la presenza in contesti come le nostre coltivazioni e' molto limitata. In ormai una dozzina d'anni di coltivazione mi e' capitato di vederla solo in 3 stagioni e sempre in modo molto limitato.

 

Come ti ho anticipato prima, la “diabolica” Halyomorpha halys è soprattutto una maledetta viaggiatrice clandestina, e potrebbe essere arrivata a Modena in pochi giorni dagli USA.

Ti ricordo che la cimice Halyomorpha halys, è stata rilevata ufficialmente per la prima volta in Italia nel modenese, nel settembre 2012, in un automobile, da parte di studenti del corso di Entomologia tenuto dalla dott.ssa Lara Maistrello.

 

A consolazione della tua ultima ipotesi, posso riconfermarti che quest'anno, dopo tre terribili anni, non ho visto ancora nessun esemplare di Halyomorpha halys né in casa, né sui balconi e nemmeno nell'orto. Mentre la Nezara viridula mi ha provocato seri problemi nell'orto, attualmente ben risolti.

 

Mentre scrivo sono comunque tentato ad eseguire qualche gesto apotropaico. Mah, si saranno aggregate altrove. :unknw:

 

Buona giornata

Stefano

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Lonewolf

In risposta a Luca:

La soluzione in questi casi non puo' essere l'uso di uno specifico insetticida (certo, puo' aiutare), ma la creazione di un equilibrio in cui la popolazione del fitofago sia in qualche modo controllata da predatori o contenuta da fattori ambientali.

 

La cimice asiatica ha almeno una caratteristica positiva (si fa per dire); a quanto se ne sa (finora) non trasmette particolari patologie batteriche o virali.

 

Ben piu' temibili altri insetti esotici che si stanno diffondendo in tutto il mondo e che possono veicolare patologie distruttive; per esempio la psilla asiatica degli agrumi che trasmette l'huanglongbing, una malattia batterica (che, come tutte le malattie batteriche sui vegetali, non e' curabile; l'uso di antibiotici non e' consentito!)

Di quest'ultima si e' molto parlato qualche anno fa (c'era un articolo su LeScienze nel 2013), ora meno, ma la diffusione continua; nel Mediterraneo ancora non e' arrivata (credo), ma e' solo questione di tempo ...

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