andrewto 475 Posted July 1, 2015 Ciao Andrea, hai per caso visto farfalle come questa? Piralide del mais.jpg O bruchi come questo? Larva di Piralide del mais - Ostrinia nubilalis (Hb_) (foto Clemson ___.jpg Perché sembra che la piralide del mais si stia adattando molto bene anche alle orticole, soprattutto Paperone. Nel mais entra alla base e mangia tutto lo stocco dall'interno e fa due generazioni all'anno e la prima sfarfalla proprio in questo periodo(la seconda generazione si mangia la spiga....volgarmente pannocchia), ma ne esistono varianti che fanno una sola generazione. Quel Neyde (a mio parere) é troppo giovane ancora per subire danni da xilofagi e il comportamento di mangiare la parte più morbida all'interno é propria della ostrinia nubilais (sicuramente ne esistono altre che non conosco). Cosa dici...l'hai vista una farfallina di 25/30mm come da foto? É una mia curiosità Leonida Forse c'è la farfalla ma è troppo lontana per riuscire a vederla bene Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 2, 2015 Come sapete, quest'anno ho regalato un centinaio di piantine a: clienti, amici, parenti, condomini miei e di mia madre, amici di mio padre, amiche di mia madre, colleghi e amiche di mia moglie. Per ogni piantina ho offerto sempre in modo totalmente gratuito una guida, diciamo più che altro che ho documentato la mia coltivazione. Vorrei condividere con voi queste pagine affinchè qualcuno possa prender spunto, aggiungere mancanze importanti o correggere eventuali errori. Si inzia, buona lettura... Il mio nome è Andrea e sin da piccolo mi è sempre piaciuto mangiare piccante. La passione è diventata sempre più viva e ho iniziato a coltivare peperoncini. Mi sono iscritto al forum, punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo mondo e nel 2014 sono diventato socio attivo dell'associazione “Pepperfriends”. L'associazione ha lo scopo di approfondire e diffondere la conoscenza del peperoncino piccante, promuovere la conservazione della biodiversità di tutte le specie botaniche del genere Capsicum e instaurare rapporti di collaborazione con altri enti o associazioni. Il 12-13 settembre 2015 si svolgerà a Riccione il PRIMO CONGRESSO dell'Associazione Pepperfriends al quale parteciperò. PREMESSA Le piantine sono nate da semi puri ovvero semi prelevati da frutti isolati. I peperoncini possono essere isolati racchiudendo il bocciolo all'interno di un TNT o coltivati in serra anti insetto per evitare che api o simili possano ibridarli. L'isolamento dei frutti garantisce che la pianta nata sia la stessa della pianta genitore. TRATTAMENTO SEMI I semi sono sottoposti a due trattamenti: disinfezione e osmopriming. La disinfezione consiste nel mettere a bagno i semi per 15/20 minuti in 10% candeggina e 90% acqua e serve ad eliminare eventuali muffe o batteri dai semi. L'osmopriming invece si effettua immergendo i semi per 24 ore in una soluzione di 1 litro di acqua e 21g di sale e serve per ammorbidire il tegumento (involucro esterno dei semi) garantendo una nascita in minor tempo. Dopo entrambi i bagnetti, i semi vengono sciacquati abbondantemente con acqua corrente e l'aiuto di un colino altrimenti il sale potrebbe bruciare le radichette che nasceranno. SEMINA Seminando all'aperto nei nostri climi a fine aprile / inizio maggio, i primi frutti si raccoglieranno ad agosto ma il raccolto vero e proprio avverrà per fine settembre o inizio ottobre. Spesso nel nord Italia da metà ottobre le temperature minime possono scendere fino a sfiorare lo zero, bastano solo un paio di gradi in meno per causare la morte di tutte le piante ancora cariche di frutti! E' quindi opportuno seminare in anticipo, in modo che ai primi di maggio le piante siano già grandicelle e pronte alla fioritura. Semina anticipata significa semina "indoor"; le piantine nascono e crescono in ambiente riscaldato e illuminato artificialmente. L'esperienza pratica dimostra che il periodo giusto nel nord Italia è fine Febbraio / inizio Marzo. GERMINAZIONE e COTILEDONI La germinazione dei semi richiede calore e umidità e di solito avviene su fogli di scottex in Germbox a 29°C con 90% di umidità 24 ore su 24. Per chi coltiva molte piante lo scottex è la soluzione migliore perchè richiede meno spazio rispetto alla semina in terriccio. A questo punto non resta che aspettare. Questo è sempre un momento di grande ansia per un neo-coltivatore ma anche per i veterani! Non occorre aver fretta; anche se si sono registrati casi eccezionali di nascite entro le 24 ore, in genere occorrono almeno 2-3 giorni e il picco di nascite è intorno al 5° giorno. Si sono tuttavia verificati casi di nascite molto rallentate, addirittura dopo 15 giorni. Insomma, un po' di pazienza è necessaria. Nel giro di qualche giorno dai semi fuoriescono le radichette e successivamente i cotiledoni. In questa fase è molto importante che lo scottex con i semi appena germinati non resti asciutto altrimenti la germinazione si arresterà immediatamente causando la morte delle future piantine. INTERRAMENTO e LIGHTBOX Dopo la nascita, le piantine hanno un'esigenza primaria: la LUCE. Le piantine ne sono "ingorde", non basta mai! Se la luce non è adeguata le piantine "filano", cioè si allungano per cercare la luce pur rimanendo esili e pallide. Se la luce è sufficiente, le piantine rimangono compatte, il fusto assume un colore violaceo e inizia l'emissione di nuove foglioline (generalmente a coppie). Le piantine sono comunque molto tolleranti; al massimo si possono notare accumuli di pigmentazione (equivalenti alla nostra abbronzatura) sulle foglie. Appena usciti i cotiledoni dal seme, le piante vengono interrate in un terriccio da semina a grana fine per favorire lo sviluppo delle radici, sistemate all'interno di bicchieri di plastica da 20 cl opportunamente forati alla base in quattro punti e trasferite nel Lightbox come nel mio caso 50x50cm con lampada CFL 200W 6400K, temperatura 25°C con 65% di umidità, luce accesa 16 ore su 24 e 20.000 Lux sulle piante. Questo favorisce la fotosintesi e le piante iniziano a crescere. Durante la permanenza nel Lightbox il terriccio di ogni singola pianta è stato bagnato ogni 2/3 giorni dall'alto con circa 15/20 ml di acqua demineralizzata a temperatura ambiente (in modo da non creare uno sbalzo termico alle radici) con pH 6,5. Una volta a settimana, con acqua demineralizzata e Chilli focus 5ml/litro, concime liquido per peperoncini. Dopo circa 30 giorni dalla nascita dei cotiledoni le piante avranno sviluppato 3/4 coppie di foglie vere e saranno alte in media 7 cm (Metà Aprile). L'altezza dipende anche dalla specie, ad esempio gli Annuum in fase di crescita sono molto più alte dei Chinense. Successivamente gli Annuum si fermano e vengono sorpassati dai Chinense. PRIMO RINVASO o INTERMEDIO E' consigliato a questo punto effettuare il primo rinvaso in un vaso da 2,4 litri utilizzando un terriccio non necessariamente fine ma neanche troppo compatto. Il giusto metodo per valutare un buon terriccio è stringerlo nella mano per qualche secondo e vedere se, alla riapertura, si espande com'era in principio. Se il terriccio resta compatto o ancora peggio con i segni delle dita per molto tempo, scartatelo subito. Un buon terriccio non dovrebbe avere molti legnetti o parti dure e non dev'essere ricco di sali minerali, per cui è preferibile un valore EC pari o al di sotto di 0,5mS/cm, questo perché il concime Osmocote che utilizzeremo è a lenta cessione e rilascerà i giusti sali alla pianta per 8/9 mesi che ne beneficerà fino a fine stagione. Il pH del terriccio dev'essere 6/6,5. Sicuramente sconsigliata la terra di campo, troppo compatta, e quasi sicuramente infestata di funghi, nematodi (piccoli vermi) ed altri patogeni. Al terriccio vanno aggiunti alcuni inerti e concime appositamente studiati per una crescita sana del peperoncino: 10% Agriperlite, 10% Pomice, 5g per litro Osmocote, 5g per litro Leonardite. La Vigorplant ha creato un terriccio per le piante di peperoncino, il “TERRICCIO PER PEPERONCINI”, da utilizzare così com'è senza aggiunta di inerti e concime. Potete utilizzare questo ma i risultati saranno ben diversi dall'utilizzare gli ingredienti suggeriti sopra con un terriccio tipo Radicom (sempre della Vigorplant) o simili. Per facilitare il drenaggio ed evitare ristagni di acqua si usa mettere al fondo del vaso 2/3 cm di lapillo vulcanico pari al 10% circa. Dato che la pianta fin'ora è stata coltivata indoor, all'esposizione solare improvvisa le foglie potrebbero abbronzarsi per cui si utilizzano dei teli ombreggianti per qualche giorno prima di lasciarla al sole diretto. D'ora in poi la pianta sarà coltivata outdoor ma bisogna assicurarsi che le temperature minime non scendano al di sotto dei 15°C per più giorni. Se le temperature sono al di sopra la pianta può rimanere fuori, se sono al di sotto la pianta deve essere portata dentro casa o coperta con un telo di plastica in modo da creare un effetto serra ed avere un ambiente più caldo. Dentro casa posizionate la pianta vicino ad una finestra o balcone abbastanza luminoso ruotando il vaso quotidianamente in senso opposto per evitare che si curvi verso la luce esterna. Appena possibile spostate la pianta all'esterno. Nelle giornate calde rimuovere il telo serra perché facilmente la temperatura interna arriverebbe oltre i 50°C causando uno stress alla pianta se non addirittura la morte. E' bene anche installare dei tutori alti 40-50 cm e legare la pianta con del filo in rafia per evitare che il vento possa spezzarla visto che in questo stadio il fusto è ancora verde e morbido. La pianta va annaffiata senza esagerare. Dando troppa acqua si rischia un eccesso idrico e di conseguenza un marciume del colletto o radicale dal quale difficilmente la pianta potrà uscirne salva. Quando annaffiare? 1 - Quando il terriccio, strofinandolo tra le dita, si sfarina. Se resta compatto o a grumi oppure sentite umido non bagnate. 2 - Osservate il colore: più è chiaro più manca acqua, più è scuro e più acqua c'è ancora all'interno. 3 - Se il terriccio si stacca dalle pareti laterali del vaso c'è carenza d'acqua. 4 - Prendete il vaso con le mani per cercare di capire dal peso se all'interno potrebbe esserci ancora acqua. 5 - Attendete che le foglie si pieghino verso il basso (in questo caso annaffiate subito). 6 - Misurate l'umidità del terriccio con l'apposito misuratore. Evitate di infilare un dito nel terriccio per capire se questo è umido. E' preferibile non lasciare costantemente il terriccio umido ma lasciarlo asciugare bene prima di bagnare ulteriormente. L'acqua di irrigazione dovrebbe sempre avere un pH 6,5. Con uno strumento apposito pHmetro e soluzioni pH- e pH+ riuscirete ad ottenere il giusto valore. La pianta di peperoncino con questo pH è in grado di assorbire i giusti elementi nutritivi: Azoto, Potassio, Fosforo, Calcio, Ferro, Magnesio, Zolfo, Rame, Cloro, Boro, Zinco, Manganese, Molibdeno. Tutti i peperoncini appartengono alla famiglia Solanacee (come pomodoro, melanzana, patata, tabacco ecc...) e al genere Capsicum. Ci sono 5 specie coltivate e circa 30 specie selvatiche, tutte originarie del centro/sud America. Le coltivate sono Annuum, Baccatum, Chinense, Frutescens e Pubescens. Gli Annuum hanno tempi brevi di fioritura con conseguente allegagione e maturazione del peperoncino anticipata rispetto ai Chinense. Gli Annuum maturano in circa 90 giorni e i Chinense in 120/150 giorni. Nel vaso intermedio da 2,4 litri potreste avere fiori e frutti già maturi se la pianta coltivata è un Annuum, difficilmente questo accade se la pianta è Chinense. Tutte le specie e varietà si distinguono per caratteristiche diverse ad esempio, per citare soltanto una specie, la particolarità della Pubescens è di avere semi neri all'interno del peperoncino, foglie fusto della pianta pelose (una varierà nota di questa specie è il Rocoto). Il momento giusto di ogni rinvaso, quindi anche del definitivo, è quando il panetto di terra si è completamente riempito di radici. Non tirate la pianta dal fusto per osservare le radici ma piuttosto capovolgetela tenendo il panetto nella mano e il fusto tra le dita, dando uno o più colpetti con l'altra mano sulla parte inferiore del vaso dovrebbe staccarsi. SECONDO RINVASO o DEFINITIVO Quando il panetto è pieno di radici, la pianta viene invasata a dimora definitiva in un vaso da 18,5 litri con un buon terriccio, seguendo le indicazioni sopra. Si consiglia comunque di non utilizzare vasi finali più piccoli di 6 litri. Più capiente è il vaso, più la pianta cresce e più peperoncini produce. Anche la percentuale di inerti e concimi è la stessa del precedente rinvaso. Non dimenticate al fondo del vaso il lapillo vulcanico, recuperate anche quello che avete messo in precedenza nel vaso da 2,4 L stando attenti, per quanto possibile, a non rovinare le radici. I tutori questa volta devono essere alti da 75 cm a 1 metro. È da preferirsi la coltivazione in vaso rispetto a quella in terra per diversi motivi, qualcuno elencato già sopra. Controllate le foglie come segnale di allarme e salute della pianta. Attendete i fiori e la maturazione dei peperoncini per raccoglierli. Se sulle foglie della pianta si manifestano segni strani ad esempio: foglie arricciate, macchiate, flosce, gialle, troppo verdi, puntini bianchi, ecc... Non attendete! Potrebbe essere grave. Il frutto di peperoncino è composto dal 90% di acqua, per cui un trucco per raccogliere un peperoncino con maggior concentrazione di capsaicina, quindi più piccante, è quello di non annaffiare la pianta nei 2/3 giorni precedenti al raccolto. Tutte le specie e varietà inoltre soffrono il gelo e nei nostri climi alle prime gelate, fine ottobre/metà novembre, inevitabilmente muoiono. PEPERONCINO Il peperoncino piccante è un frutto speciale, ne esistono moltissime specie e varietà; una miriade di forme e colori, piccoli frutti tondi e sugosi grandi meno di un pisello e giganteschi frutti lunghi 35 cm; frutti immaturi di tutte le tonalità di verde e viola che maturano spesso attraverso un arcobaleno di sfumature fino a rosso, arancio, giallo, marrone, viola, persino bianco. Anche le piante presentano una grandissima variabilità; altezza da pochi cm fino a oltre 4 m, foglie verdi o molto scure, lisce o pelose. I fiori sono sempre piccoli, ma in molte specie coloratissimi; dei piccoli capolavori. PICCANTEZZA La caratteristica che rende i peperoncini unici è la piccantezza causata dalla capsaicina. La capsaicina è irritante nei mammiferi, incluso l'uomo, e produce una sensazione di bruciore nelle mucose, bocca inclusa, ma è del tutto virtuale. La piccantezza si può misurare in modo oggettivo (in laboratorio); l’unità di misura che esprime il contenuto di principio attivo dei frutti è SHU (Scoville Heat Unit); ideata da Wilbur Scoville nel 1912. L'attuale Guinness di peperoncino più piccante al mondo appartiene al Carolina Reaper che ha fatto registrare a fine 2013 / inizio 2014 ben 2.200.000 SHU. La maggior piccantezza è concentrata nel tessuto placentale, dove sono attaccati i semi. Nei peperoncini denominati Super-Hot, la placenta ricopre anche la parte interna del peperoncino. Facile da distinguere perchè la placenta ha un colore biancastro. La polpa è poco piccante, i semi non sono piccanti o meglio lo sono, ma solo esternamente perché toccano la placenta. CONSIGLI SU CONSUMO E CONSERVAZIONE I frutti freschi devono essere trattati con grande cautela, l’esterno non è piccante, ma appena tagliati occorre prestare attenzione a non toccare l’interno e poi, per esempio, toccarsi gli occhi; non è pericoloso, ma certo poco piacevole. L’uso di guanti è utile precauzione. L’assaggio va effettuato per gradi. Una leccatina alla parte interna del peperoncino prima di assaporarlo (magari esagerando), ci farà capire la sua reale piccantezza. Se si esagera, l’antidoto migliore è la caseina (formaggi, latte), ma anche l’alcool funziona (birra o vino, senza esagerare); in mancanza di altro, anche il pane aiuta. Da evitare invece l’acqua perchè la capsaicina non è solubile in acqua. I peperoncini possono essere conservati in diversi modi: freschi in frigo per max 10 giorni, in freezer, essiccati interi o macinati grossolanamente, in polvere, sott'alcool, sott'aceto, anche sott'olio ma con particolari attenzioni. BOTULINO Il botulino (Clostridium botulinum) è un batterio che in determinate condizioni può rilasciare una tossina letale per l'uomo. Per produrre la tossina il batterio ha bisogno che si verifichino (tutte insieme) le seguenti condizioni: assenza di ossigeno PH superiore a 4.5 acqua libera maggiore o uguale a 0.93 temperatura < 121°C tempo (non molto, un giorno può bastare) Ecco alcuni esempi pratici di prodotti NON sicuri: olio piccante prodotto con peperoncini freschi peperoncini freschi sottolio peperoncini ripieni sottolio salse a base di peperoncino non acidificate Un prodotto è sicuro per il rischio botulino se si verifica almeno una di queste condizioni: E' acido (PH < 4.6) - Esempio: Peperoncini freschi sottaceto E' molto zuccherato (zucchero > 35%) - Esempio: Marmellata di peperoncini E' molto salato (percentuale di sale > 15%) - Esempio: Peperoncini freschi in salamoia (soluzione di 1 litro acqua e 150g di sale) o direttamente sotto sale. E' ben secco (aw < 0.93) - Esempio: Polvere di peperoncino essiccato oppure Olio piccante prodotto con peperoncini essiccati in pezzi o in polvere. E' però importante che il prodotto sia davvero ben essiccato. In alcuni casi occorrono anche 48 ore. Peperoncini secchi al punto giusto perdono fino al 90% del peso e si sbriciolano se schiacciati. Peperoncini secchi "gommosi" non sono assolutamente adatti. E' vivamente consigliato l'uso di un essiccatore elettrico ad una temperatura non troppo bassa (per velocizzare l'operazione) ma neanche troppo alta (per non distruggere le proprietà organolettiche del peperoncino). 40/45°C potrebbe essere una giusta temperatura per mantenere inalterati aroma e colore originale del frutto fresco. Il peperoncino all'aria aperta, oltre ad impiegare moltissimi giorni ed essere soggetto a prendere polvere, non riuscirebbe ad essere essiccato completamente e sarebbe più l'umidità assorbita di quella persa, soprattutto se il periodo di essiccazione è tra Ottobre e Novembre. Ancora peggio se i peperoncini da essiccare sono della specie C. chinense. Secondo alcune fonti anche l'alcool inibisce l'attività del batterio; possiamo quindi aggiungere (con riserva) E' alcoolico (alcool > 3%, percetuale non ben documentata) E' sufficiente, per la sicurezza, che sia rispettato almeno uno dei cinque criteri elencati. PAGINE PERSONALI e CONTATTI Forum PepperFriends.com, nickname andrewto Buona coltivazione a tutti. Ho anche rilasciato una lista delle piante da me coltivate nel 2015 Ho fornito anche un disco in formato DVD per essere compatibile con più lettori possibili (lo si può vedere nella borsa più sotto). La consegna della pianta avveniva in questo modo, dentro una busta, documentazione racchiusa in una cartellina trasparente, bicchieri fissati con nastro biadesivo alla base di cartone per evitare il cappottamento. Ho voluto inserire il documento integrale, inclusi i miei contatti personali. Qualora gli admin lo ritenessero opportuno possono eliminarli immediatamente. Tutto questo, grazie all'istruzione ricevuta su questo fantastico forum. Grazie Pepperfriends! 4 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,624 Posted July 2, 2015 Interessante; appena ho un attimo, mi leggo tutto il documento e, se utile, commento. Tuttavia, sul forum NON e' consentita alcuna forma di autopubblicita', se non nella sezione http://www.pepperfriends.com/forum/forum/104-pubblicitaadvertising/ e previa autorizzazione degli amministratori. Inoltre, come indicato nella presentazione della sezione, "la pubblicità è consentita solo a professionisti in regola con le normative vigenti". Ho cancellato i link. Colgo l'occasione per segnalare che in nessun caso si puo' utilizzare il nome o il logo dell'Associazione Pepperfriends collegato ad attivita' commerciali. Colgo anche l'occasione per ricordare a tutti di evitare ogni forma di autopubblicita' anche nelle firme sul forum; non abbiamo ancora trovato il tempo di modificare quelle "non a norma", ma prima o poi arriviamo ... Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 2, 2015 Subito sopra PAGINE PERSONALI e CONTATTIc'è una frase ripetuta due volte, andrebbe eliminata se possibile, grazie.E' sufficiente, per la sicurezza, che sia rispettato almeno uno dei cinque criteri elencati. Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 21, 2015 Finalmente è maturato il primo 7pot White "ROSSO" Grazie Semillas Share this post Link to post Share on other sites
bilos2511 1,023 Posted July 21, 2015 come per dire: finalmente ho assaggiato il mio primo Morouga Blend....madonna se e giallo? hahahah Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 21, 2015 Esatto! La stessa cosa [emoji12] Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 27, 2015 Un amico mi ha chiamato perché la sua pianta aveva foglie molto chiare. Sapevo che aveva utilizzato solo terriccio allora ho deciso di cambiarlo con quello che uso io, inclusi inerti e osmocote. La pianta era ben radicata, ma per togliere il vecchio terriccio non ho potuto far altro che immergere tutto il panetto di terra in acqua dentro un secchio e facendo attenzione a non rovinare le radici per quanto sia stato possibile ho rimosso tutta la terra. Il giorno dopo la pianta ha perso le due foglie più basse e la terza che stava per andarsene gli ho detto di tagliarla a due cm dal fusto. Oggi, dopo 3/4 giorni dal cambio terriccio, la pianta si presenta con altre foglie macchiate in questo modo E' semplicemente causa dello stress da travaso o eccesso di qualche nutriente dato che dopo aver travasato, per far rinvigorire la pianta più velocemente ho bagnato il panetto di terra con un fertilizzante a rapida cessione? Share this post Link to post Share on other sites
Hellas 5,545 Posted July 27, 2015 Mmm... non so... ho avuto brutte esperienze con macchioline nere simili a quelle che vedo sul fusto della piantina del tuo amico. Spero di sbagliarmi ma potrebbe aver preso qualche fungo o batterio. Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 27, 2015 Mmm... non so... ho avuto brutte esperienze con macchioline nere simili a quelle che vedo sul fusto della piantina del tuo amico. Spero di sbagliarmi ma potrebbe aver preso qualche fungo o batterio. Grazie Hellas, attendo ancora altri per un'ulteriore conferma. Potrei provare col rame? Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 28, 2015 Ecco come ho legato le mie piante nelle fioriere sul balcone 1 Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 28, 2015 Un po' di colori 6 Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted July 29, 2015 Guardate come si è ripresa la pianta in soli 4 giorni Ora è MOLTO più verde, ha messo foglie nuove sia sopra che sotto vicino le macchie nere. Le macchie non sono uguali perché ne ha sei, tre da una parte e tre dall'altra. 1 Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted August 17, 2015 Un po' di statistiche continua... 2 Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted August 17, 2015 Ieri ho iniziato a fotografare foglie, fiori, frutti immaturi e frutti maturi. Quando le piante saranno cariche di peppers farò foto anche a loro. HABANERO WHITE FIORE FOGLIA FRUTTO IMMATURO FRUTTO MATURO (dal vivo è più bianco) 5 Share this post Link to post Share on other sites
andrewto 475 Posted August 18, 2015 Si continua... Ma oggi col righello [emoji3] Share this post Link to post Share on other sites