produzione di fitotossine
l'escrezione radicale di cataboliti secondari crea condizioni ostili per gli apparati radicali di giovani piante reimpiantate nello stesso terreno, inibendone l'accrescimento: questo fenomeno va sotto il nome di allelopatia e i messaggi chimici rilasciati dalle piante sono molecole organiche non nutrizionali, il più delle volte fitotossiche (allelosostanze).
Le allelopatie sono meccanismi tramite i quali una specie tenta di inibire lo sviluppo di individui conspecifici o eterospecifici, limitandone la diffusione spaziale. Il senso sta nella imposizione di una organizzazione strutturale, nella individuazione di una gerarchia spaziale e temporale delle piante all’interno di una comunità vegetale, tanto in ecosistemi naturali quanto negli agroecosistemi. Una forma interessante di allelopatia è l’autotossicità, tipica di alcune specie coltivate come erba medica, asparago, grano saraceno, veccia, trifoglio rosso. Ma l'allelopatia non si ferma ad un esclusivo antagonismo radicale, si esprime altresì nella parte areica: alcune specie sintetizzano canfore, composti organici volatili che tengono a debita distanza l'avanzare di altre specie nella competizione per il suolo in ecosistemi naturali quali le brughiere.
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