peperone e ormoni!
Il peperone è tra le ortive più sensibili alla stanchezza del terreno, per l’escrezione radicale di sostanze tossiche e loro accumulo nel terreno a causa della lenta demolizione ad opera della microflora tellurica. Inoltre, per problemi comuni legati alla comparsa di tracheofusariosi si sconsiglia il ritorno della coltura o di altre Solanacee sullo stesso appezzamento prima di tre-quattro anni.
E’ noto che le radici di pesco sintetizzano una miscela di fitotossine tra cui amigdalina e prunasina (Fig.2), glucosidi cianogenetici che nella rizosfera si idrolizzano a benzaldeide e acido cianidrico, che inibisce la respirazione cellulare.
Analogo discorso riguarda il melo con la sintesi radicale di florizina.
in caso di reimpianto di pescheti
In definitiva, la semplificazione degli ecosistemi attraverso la riduzione della biodiversità (sia in termini di specie vegetali coltivate che di biocenosi) rappresenta la principale origine dei fenomeni di stanchezza del terreno. Tecniche agricole quali la rotazione colturale, impiegando possibilmente specie botanicamente lontane, contribuiscono a ripristinare un minimo di biodiversità nei terreni coltivati.
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