du is mei che uan
quanto sei andato "lungo" con le semine?
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... due (ferrate in un giorno) sono meglio di una.
Verso fine agosto Stefania e io ci siamo presi una giornata di ferie e siamo partiti per la Val Gardena; meta la ferrata Tridentina sul gruppo del Sella, una tra le piu' famose e frequentate delle Dolomiti, complici l'avvicinamento brevissimo e la relativa facilita'.
Prima o poi dovevo farla ... e allora via, rassegnato a qualche "coda".
In effetti ho trovato parecchia gente, ma tutto sommato meno del previsto.
Alla fine l'escursione e' risultata molto piacevole e tutto si e' risolto in breve tempo (circa 3 ore tra salita e discesa).
Poi abbiamo visitato con calma il grazioso paese di Colfosco e piu' giu', verso la Val Badia, Corvara.
Una giornata rilassante!
Ecco qualche foto:
La ferrata, dopo un facile tratto iniziale e qualche centinaio di metri di semplice sentiero, risale un'ampia conca rocciosa.
Proprio all'attacco della seconda parte della ferrata, una bella cascata
Verso valle, il paese di Colfosco.
Tutto intorno alte pareti
Nella parte terminale, dopo un tratto quasi piano, la ferrata supera una bella torre verticale; e' il tratto piu' impegnativo (evitabile)
Le Dolomiti richiamano appassionati da tutta Europa; questo bel sorriso arriva dalla Polonia
Il famoso ponte a fine ferrata; continuo a pensare che questi ponti dovrebbero essere piu' "avventurosi"; due cavi, uno per le mani e uno per i piedi ... magari anche uno solo, a scelta
Il rifugio Cavazza al Pisciadu', sul pianoro sommitale.
La discesa si svolge su un ripidissimo canalone, in parte attrezzato.
Complimenti al ragazzo (20 anni?) che, una volta sorpassato, e' riuscito a scendere dietro di me senza mai perdere terreno ... in un terzo del tempo indicato dalle guide per questo tratto del percorso ...
(Im)modestia a parte, non succede spesso!
Corvara sovrastata dal Sassongher; dopo una bella giornata, il tempo sta cambiando ... ma ormai abbiamo avuto quel che volevamo ...
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Nel tardo pomeriggio rientro lungo l'autostrada del Brennero e sosta a Mori (Trento) per passare qualche ora con nostra figlia Chiara che temporaneamente abita lì per uno stage universitario.
Proprio sopra l'abitato di Mori, sul Monte Albano, c'e' una celebre e difficile ferrata; nonostante l'elevata difficolta' e' sempre molto affollata, per la vicinanza al lago di Garda e alle grandi vie di comunicazione, la facilita' di accesso e rientro.
Ho percorso la ferrata piu' volte, anche con mio nipote e mia figlia, sempre con tanta pazienza e lunghe attese prima dei passaggi piu' duri.
Mentre scendevamo in autostrada verso Rovereto sud, un'idea pazza si insinuava sempre piu' insistentemente nei miei pensieri.
Hummm, a quest'ora salire la ferrata di Mori dev'essere proprio bello, non ci sara' nessuno!
Alla fine, salutata Chiara e fatto un rapido calcolo dei tempi, ho deciso ... sono salito rapidamente all'attacco della ferrata e ... via!
Un campanile vicino (forse dal Santuario alla base della parete) suonava le 18 mentre arrancavo sul ripido sentiero che sale sopra le ultime case dell'abitato ... e suonava le 19 mentre ero a pochi metri dal piccolo pulpito che accoglie a fine ferrata.
Perfetta solitudine!
Peccato solo per il rumore del traffico del fondovalle ... quello no, non lo si puo' eliminare (forse ... di notte? ).
La ferrata e' sempre divertente, pur con tutti i suoi limiti (roccia unta (liscia per i troppi passaggi) e troppo ferro), ma percorsa in questo modo, senza soste forzate e intralci, "senza respiro", e' davvero un'altra cosa
Molte belle foto della ferrata di Mori sono visibili qui:
http://www.vieferrate.it/ferratamori.htm
Alle 19:30 rientro in paese, giusto in tempo per la meritata pizza con Chiara e Stefania
... du is mei che uan
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