Ancora Civetta!
Ormai la stagione in Dolomiti sembrava conclusa ... ma le previsioni meteo favorevoli e una domenica libera tra una cena piccante e una visita in campo () mi hanno concesso ancora una splendida escursione ...
Meta la ferrata Tissi sul Civetta.
Il (la?) Civetta e' un montagna che incute sempre timore e richiede rispetto ... non ci sono percorsi facili per la cima, anche la via "normale" e' attrezzata e per nulla banale.
Un paio d'anni fa ho salito (e sceso) la ferrata degli Alleghesi sul versante nord est (c'e' un post sul blog).
La Tissi risale invece il versante sud.
Sono possibili due accessi all'attacco della ferrata, entrambi molto lunghi e faticosi.
La ferrata vera e propria non e' molto difficile, ma e' ugualmente considerata tra le piu' impegnative delle Dolomiti per l'ambiente severo, la lunghezza del percorso, la discesa complicata ...
In questi ultimi mesi ho un po' trascurato l'allenamento (sono sempre in giro per i peppers! ) e l'effetto si vede ...
Ho faticato piu' del dovuto sulla lunghissima salita iniziale, ma i tempi di percorrenza sono comunque buoni ...
unico piccolo neo: oggi sono un po' "rigido" nei movimenti a causa dell'accumulo di acido lattico nei muscoli e delle microlesioni muscolari da sforzo ... vabbe', poi passa
Lasciamo la parola alle immagini ...
Dopo il consueto viaggio a tarda sera di sabato verso la Val Zoldana (deserta!) e la bella dormita in auto (con tutte le comodita', eh ... materasso e caffe' caldo nel thermos!), la giornata si preannuncia splendida ...
... anche se all'ombra fa ancora un freddo cane (4°C alle 8 del mattino )
La Cima Tome' (3004 m) nasconde la vista della cima principale (3220 m)
La salita inizia presso la malga Grava (1600 m), una bella azienda che alleva circa 50 mucche e 150 capre.
Il percorso risale alla Forcella della Grava (a destra della foto) e da li si inerpica diritto verso la (lontanissima) Forcella della Sasse (ben visibile a sinistra, un nome che e' tutto un programma)
La salita verso la forcella e' interminabile, quasi 1000 m di dislivello su terreno in molti tratti sassoso/ghiaioso (doppia fatica)
Guardando il tratto gia' percorso ...
L'arrivo alla Forcella delle Sasse (uff!)
Dall'altro lato, il Van delle Sasse, un paesaggio lunare
La traccia di sentiero si mantiene in quota, sotto le pareti di destra del circolo del Van delle Sasse
Finalmente, l'inizio della ferrata ... sono visibili i primi metri di cavo (a destra).
Una bella rampa ... la roccia e' ovunque solidissima, un vero piacere posarci mani e piedi
Momenti verticali
Guardando in basso ...
... il Van delle Sasse illuminato dal sole, uno spicchio di luna in mezzo alle Dolomiti.
Il lato sinistro (idrografico) del Van; si intuisce dov'e' la Forcella da cui sono arrivato.
C'e' un motivo se il Civetta e' un paradiso dell'arrampicata!
Alla fine della ferrata, un piccolo nevaio
Poco sotto la cima, a 3000 m di quota, c'e' il piccolo rifugio Torrani (in questo periodo e' aperto, ma non custodito)
Di fronte, vicinissimo, il Pelmo ... alle sue spalle, a sinistra, il Sorapiss ...
La' in fondo, a est, la Val Zoldana
Si vedono due ragazzi che iniziano la discesa; sono tra i pochi che ho incontrato in tutta la giornata (6 persone in tutto)
Non sono salito fino in vetta (200 m di dislivello, mezz'ora di percorso); c'ero gia' stato salendo la Alleghesi e ho preferito starmene spaparanzato al sole ...
Che differenza con le temperature mattutine! A 3000 m sono rimasto un'ora fermo in canottiera!
Chi ha letto il mio racconto sulla salita della ferrata degli Alleghesi, ricordera' il corvo tanto interessato al mio panino (proprio in vetta) ... e' ancora qui!
Non so se e' proprio lui (naturalmente), ma ci sono 5-6 corvi che stazionano perennemente nei dintorni della cima e del rifugio (impiegano pochi secondi per salire alla cima, la' dove noi miseri umani fatichiamo per mezz'ora )
Per richiamarli basta frugare un po' nella borsa di plastica dei viveri
Per un tozzo di pane sono disposti ad avvicinarsi a meno di un metro!
La discesa e' parzialmente attrezzata; occorre prestare molta attenzione a non perdere la sequenza di segni rossi che indicano la sottile linea di discesa proprio nel mezzo di una parete immensa
Impegnative onde di pietra
A sinistra si vedono altri due escursionisti (mi piace la solitudine in montagna, ma tutto sommato e' sempre piacevole incontrare qualcuno ... solo qualcuno, pero' )
Quasi alla fine ... dove saranno i segni rossi? Per uno un po' "ciecato" come me, a volte e' proprio dura
Di fronte, il Pelmo in pieno sole (non ci sono mai salito, ma ... l'anno prossimo ... )
Una vista d'insieme della parete est; la discesa si svolge sotto la linea illuminata dal sole, poi piega a sinistra (della foto) fino alle macchie di neve in basso.
Dopo tanta pietra, e' piacevole rientrare nel verde del bosco
Arrivato!
Ancora uno sguardo al percorso ... un'altra bella escursione da archiviare tra i tanti bei ricordi
Poi via verso casa ... ma per strada mi e' venuta un'idea per completare in modo proficuo la splendida giornata
... argomento del prossimo topic
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