Intervista esclusiva
quanto sei andato "lungo" con le semine?
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news tratta
da www.loscheccos.org del 14.05.2006
Per i lettori di NEWS IN TEMPO REALE siamo riusciti ad intervistare i maestri davanti ad un piatto di tacos alle vongole annaffiato da un paio di caraffe giganti colme fino all’orlo di maraschino.
D: Quali sono stati i generi musicali che più hanno influenzato il vostro stile ?
GT: Per quel che mi riguarda posso dirti che il primo 45 giri che mi regalarono ,”Perdido” della Brother Lee Roy Band , mi segnò in modo indelebile.
Sapevo cosa non avrei mai fatto nella vita: suonare il sax basso!!!Da quel preciso momento, avrò avuto sei anni, ho dichiarato guerra al genere umano,dovevo vendicarmi.
MD: A me è sempre piaciuto il suono delle lavatrici quando le butti dalla finestra.La mia infanzia che come sai è avvolta nella leggenda, forse non è del tutto finita
D: qual è il vostro tratto più caratteristico come strumentisti?
GT: L’uso delle corde, credo che i chitarristi da Richard in poi si siano troppo concentrati sulla mano destra e da Hendrix in avanti, si siano troppo dedicati alle dita della sinistra.
Sono le corde che suonano non le dita; io mi chiedo cosa sarebbe la musica senza corde. Sarebbe tutto in mano a gente come i percussionisti o fiatisti, gente di malaffare a cui spesso puzza anche il fiato.
MD: Le corde le ho anch’io, sono di meno ma sono più grosse e questo compensa il tutto.Mi ci affeziono, diventano di famiglia, c’è gente che le cambia spesso ma credo lo faccia solo perché non riesce a stabilirci un buon rapporto.Nessuna corda mi ha mai lasciato ed io non le cambio finche non schiattano; penso che il mio suono parta tutto da li.
D: Veniamo ora alle vostre celebri voci, come nascono le melodie e le armonizzazioni vocali che hanno fatto gridare al miracolo la critica mondiale?
GT: Non devi mai pensare di dovere cantare ,nessun guardiano di vacche lo fa mai.Ad un certo punto però pensi che non puoi fargliela passare liscia,dove erano quando avevi un bisogno disperato di un capro espiatorio?E’ allora che inizi a cantare e sai che per loro è finita.
MD: Ci vogliono dei microfoni, meglio ancora se hanno dei fili. I fili assomigliano alle corde e spesso per questo li chiamano cavi. Se suoni delle corde è bene che i microfoni abbiano i cavi, è dall’incontro di tutto il cordame che nasce la magia.
Lasciamo i maestri che leccano i piatti e ruttano rumorosamente per compiacere la vecchia cuoca che dalla cucina fa capolino con altri tacos alle vongole
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