Uno dei più frequenti squilibri, in quanto i fertilizzanti non lo apportano, e molte
piante ne richiedono una discreta quantità.
I sintomi da carenza sono:
stentata crescita.
clorosi delle foglie apicali (quelle nuove).
Ma il sintomo più chiaro che evidenzia questa carenza è la deformazione delle foglie…
ATTENZIONE agli eccessi.. portano ad una basificazione (aumento del ph) e causa squilibri gravi tra
altri elementi (K, Fe, Mg, N).
la carenza di boro anche se molto molto rara è difficilissima da constatare
infatti sia l’eccesso che la carenza hanno lo stesso sintomo..vale a dire la “morte” degli apici di tutti i
rami.
per constatare l’effettiva carenza bisogna prendere il ramo ormai secco e sezionarlo.. al centro dello
stelo/ tronco presenta un imbrunimento.
Per quel che ho potuto appurare dalle mie esperienze e a detta del mio buon vecchio e caro nonno (che ne sa..)
causa un ingiallimento e necrosi a “macchie” delle nervature… poi indovinate cosa succede..
La carenza di ferro è segnalata da:
presenza di foglie ingiallite ma non lungo le venature.
Per rimediare a questa mancanza ci sono fertilizzanti specifici, come i chelati o i solfati di ferro.
Curiosità:
Se in vaso attenti a quando lo utilizzate soprattutto sui terrazzi o con bei vestiti perché macchia!!!!
Troppo ferro uccide la pianta in quanto (come tutti i metalli) è fitotossico.
La carenza di magnesio provoca:
ingiallimento dei bordi delle foglie con successiva necrosi, è un meccanismo irreversibile quindi una volta ingiallite le foglie non torneranno come prima..
Attenzione quindi alle dosi che date in quanto imbattersi in un eccesso è facile..
Esiste la possibilità che si possa verificare un “accartocciamento all'insù” della foglia, generalmente le cause di questa patologia sono altre..
una carenza di zolfo è molto rara e non facile da riconoscere, si può presentare con i classici sintomi:
stentato sviluppo.
foglie che si accartocciano.
clorosi a partire dalle foglie giovani.
Il potassio come sappiamo è un'importante macro elemento per la crescita sana delle piante..
In particolare il potassio serve alla pianta per l'assorbimento dell'acqua e della fotosintesi oltre che per
regolarizzare e favorire la fioritura, la maturazione, la robustezza della pianta e delle foglie, aiuta la
pianta a resistere dagli attacchi parassitari, la respirazione e molto altro ancora.
I sintomi da carenza sono:
come premesso sulla robustezza la pianta può svilupparsi a “rosa” non sviluppa il fusto quindi rimane
bassa e fa ramoscelli.
i seguenti sintomi partono dalle foglie più vecchie..
clorosi e necrosi a chiazze sulle foglie.
annerimento di alcune parti della foglia.
esposizione facilitata ad agenti patogeni (muffe, funghi, ecc)
curiosità:
nei terreni sabbiosi molto drenanti e simili è facilmente slavato dalle annaffiature..
premetto che la carenza di fosforo è molto difficile che si presenti, il terreno argilloso è più
propenso a tale mancanza. Il fosfato è antagonista dei terreni/annaffiature basiche e cioè con pH
tendente a numeri alti (da 7 in su).
Su terreni neutri/basici se non è integrato correttamente, in circostanze normali la pianta potrebbe
presentare sintomi da carenza.
I sintomi da carenza di fosforo sono:
Sviluppo stentato.
Zone necrotiche.
Perdita delle foglie più vecchie.
Clorosi lungo le nervature a partire da quelle giovani.
Foglie opache e giallastre (di solito a chiazze).
È preferibile somministrarlo in maggiori quantità in estate mentre la pianta si prepara le riserve per
l’inverno.
Curiosità:
per far si che sia assorbito completamente va somministrato a livello delle radici in quanto
non essendo idrosolubile non drena nel terreno con le annaffiature. (per gli amanti del fertilizzante in granuli)
La carenza d’azoto presenta questi sintomi:
Clorosi (ingiallimento delle foglie) prima nelle foglie vecchie e poi in quelle giovani.
Caduta delle foglie (dopo la clorosi).La carenza è più suscettibile in primavera quando la crescita è più veloce.
Si possono verificare anche situazioni in cui ci sia un eccesso di fertilizzazione di N e si può assistere a questi eventi:
Sviluppo della parte superiore con sottosviluppo delle radici.
Foglie dai colori TROPPO intensi (avete presente quel verde scuro che assomiglia ad uno smeraldo).
Spaccatura dei frutti maturi.
Ritardo o anticipo della fioritura.
Suscettibilità a malattie fungine e parassitarie a causa della fragilità/tenerezza delle nuove foglie.
Per un migliore assorbimento dell’azoto è bene non abbondare con acqua in quanto con troppa acqua
si avviano dei processi di trasformazione (oltre al fatto che quello derivato da ammonio e nelle altre
forme “veloci” potrebbe essere “lavato via” e quindi non essere utilizzato).
• Come si crea una buona compostiera?
Non c'è niente di più semplice... addirittura esistono già pre-assemblate, o da montare
acquistabili nei negozi di briko ben forniti, consorzi o agrarie.. in alternativa per
costruirsela ecco cosa c'è da fare..
Assemblare dei pannelli di legno o plastica per creare un piccolo box a forma
generalmente piramidale, forarlo in molteplici parti ai lati per il passaggio dell'aria
(meglio se gli scarti vegetali toccano terra per aumentare l'efficienza) ecco fatto!
• Dove farla?
In giardino, nell'orto, in cortile, sul balcone.. l'importante è che sia un luogo
ombreggiato lontano dal sole diretto...( può puzzare durante i processi di
maturazione quindi è meglio se non la fate sotto la finestra di camera)
• Come prepararlo e come sapere se sta maturando?
La mescola si fa con tutti gli scarti alimentari non ammalati o ammuffiti
(es.: foglie secche, mangiucchiate, scarti come per esempio gambi, gusci d'uovo)
mescolarli con foglie, erba tagliata del giardino e quant'altro..
Se si è un po più esperti si può aggiungere un po di chimico per aumentare il processo e
un po di calce per sterilizzare da muffe (solo a fine processo e ripeto per quelli molto
pratici).
Mescolare tutto, se si vede che il composto è troppo asciutto si aggiunge un po di acqua
per favorirne i processi.
Si riconosce l'attività controllando il calore.. infatti I processi di fermentazione
aumentano il calore del compostaggio. Dopo qualche mese dall'inserimento del
materiale il concime sarà pronto. Dopo un anno circa sarà diventato del buon terriccio.
Questa è una piccola guida dedicata ai principianti, ispirata dalle mie esperienze/ricerche e dal mio
modesto punto di vista di amatore...
Questa come tutte le altre è una domanda a cui non è semplice rispondere per il
semplice fatto che bisogna valutare diversi elementi, ne elenco alcuni:
tipo di sole (intensità, il sole delle 12 è un sole diverso da un sole delle 17 per via dello
spettro e dalla "forza" che riceve la pianta che è diverso), umidità, temperatura, grandezza della pianta.
Quando una pianta è piccola in fase di crescita e quando è in fase di maturazione
gradisce il sole diretto a patto che abbia sempre il terriccio leggermente umido, in
fioritura è meglio la luce indiretta*.
Generalmente il peperoncino si trova bene dai 25° 28° ai 35° 38° (per quello che io
posso aver appurato), sopra o sotto questa temperatura la pianta soffre e stenta nella
crescita.
(Io coltivo il 70% dei peppers in serra oscurata)
* attenzione luce indiretta NON VUOL DIRE OMBRA. Sono due cose diverse..
Questa è una piccola guida dedicata ai principianti, ispirata dalle mie esperienze/ricerche e dal mio
modesto punto di vista di amatore...
Molte persone annaffiano “a occhio” ma non occorre dire che non è il metodo più
corretto per la gestione delle piante...
Questo è un argomento complesso infatti varia a seconda della pianta in
questione. Di norma è di buona regola annaffiare la mattina in maniera che la
pianta si trovi pronta tutta l'acqua di cui ha bisogno al momento della partenza della
fotosintesi..
Spesso si annaffia la sera o a metà giornata ma secondo me non è molto corretto infatti
la pianta è durante il giorno che ha bisogno della maggior parte dell'acqua non la notte...
ed anche se annaffiando reintegra l'acqua di cui ha bisogno, sempre secondo me non si
sfrutta al massimo l'annaffiatura...
Avversamente a quanto si pensa... in tutti i campi di granoturco che ho vicino a casa.. i
cannoni spara acqua lavorano sempre in pieno pomeriggio (non chiedetemi come mai)
dalle 16 17 circa in poi..
Questa è una piccola guida dedicata ai principianti, ispirata dalle mie esperienze/ricerche e dal mio
modesto punto di vista di amatore...
• cosa sono?◦ Si intende concime un composto naturale/organico;◦ Si intende fertilizzante un composto chimico derivato da sintesi;◦ Si intende composto organominerale un composto derivato dai primi due (evitol'approfondimento in quanto si andrebbe sul complesso).• da che cosa sono composti?Sono composti da macro e micro elementi, in diverse quantità % in base alprodotto/composizione.Gli elementi classificati come MACRO sono quelli cui la pianta necessita in maggioridosi ovvero: Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K) poi c'è una sottocategoria chiamata:mesoelementi e cioè elementi sempre assunti in grandi quantità ma leggermente minorerispetto alla triade sopracitata prima, e sono Calcio (Ca), Magnesio (Mg), Zolfo (S) eCloro (Cl).Ora i MICRO, detti secondariamente ma non da meno.. si chiamano cosi a causa delloro dosaggio, relativamente minore agli altri, ma sia chiaro che non sono inutili..infatti anche una minima carenza di uno di questi può portare a gravi conseguenze perla pianta e sono: Ferro (Fe), Boro (, Manganese (Mn), Zinco (Zn), Molibdeno (Mo),Cobalto (Co), Rame (Cu) e Nickel (Ni).• Differenze tra quelli chimiciCi sono diversi tipi o sottocategorie tra quelli chimici e cioè: fertilizzanti semplici ecomplessi. I primi sono quelli che contengono un alta concentrazione di un unicoelemento.. i complessi invece più d'uno. I Complessi si suddividono a loro volta inbinari (e cioè con 2 elementi es.: P-K) o ternari (con 3 elementi es.: N-P-K).• Come si chiamanoI nomi corretti sono concimi Azotati, Fosfatici e Potassici• Vantaggi e svantaggiI vantaggi di un concime chimico o fertilizzante sono: il rilascio è immediato, e l'altroè che sappiamo esattamente cosa diamo alla pianta (se calcoliamo per bene latitolazione [ in poche parole sarebbe la % di elemento in una certa quantità es.:nitrophoska gold 15-9-15 ha x100 kg di prodotto 15kg di azoto 9kg di fosforo e 15kg dipotassio]), lo svantaggio è che servono molti elementi e spesso un concime chimico nonha tutto quello che serve, e creare miscele “giuste” è praticamente impossibile e moltodifficile anche per i professionisti.Per i concimi organici invece è il contrario.. sono “migliori” per quanto riguarda ilcontenuto: ha la maggior parte degli elementi necessari alla pianta.Un altro vantaggio degli organici (vedi stallatico, pollina, ecc) è che mescolati nellegiuste quantità con la terra, la regolarizzano in densità, porosità, ecc... rendendo uncampo “duro” più morbido e un campo “morbido” più duro.I difetti purtroppo ci sono e vado ad elencarli: non sappiamo le % esatte di elementicontenuti, calcolarne quindi la quantità esatta da dare è molto difficile, l'altro difetto èche al contrario del chimico, questo ha bisogno di maturare quindi possiamo dire chenon è ad effetto immediato.• Diversi tipi di concimazione◦ Mescola a terra: ovvero quando si mescola un qualsiasi concime insieme alla terra;◦ Concimazione a terra: ovvero quando si sparge il concime sulla terra x concimi solidi osi versa una soluzione liquida nel terreno;◦ Concimazione fogliare: ovvero quando si mescola un prodotto ad una soluzione acquosaper poi spruzzarlo sulla pianta in maniera che foglie e rami assorbano le sostanzevaporizzate sulle stesse.Questa è una piccola guida dedicata ai principianti, ispirata dalle mie esperienze/ricerche e dal mio modesto punto di vista di amatore...