Leonardo Bruno 1,521 Posted December 15, 2015 Certe cose non hanno prezzo. ...l'emozione più grande comunque, è la scoperta e la consapevolezza immediata di essere i primi o tra i pochissimi al mondo. Lo scopo era documentare e non già di depredare, soprattutto per specie rare. Morsi piccanti in ambiente naturale a oltre 2000 metri d'altitudine, esperienza! 3 Share this post Link to post Share on other sites
Leonardo Bruno 1,521 Posted December 15, 2015 Semmai ero io quello con la lingua alle ginocchia Ma no...treno presidenziale! Comunque questa bella "passeggiata" era solo un allenamento per quelle della seconda settimana, ben più impegnative. Share this post Link to post Share on other sites
Umberm 5,044 Posted December 15, 2015 Le foto sono come sempre meravigliose e in fondo sono il vero fine del viaggio:una seria documentazione. Ma i video, meno precisi forse come immagine, sono emozione allo stato puro. Vedere il Caballeroi agitarsi con il vento mi ha fatto venire i brividi! Questa videocamera è stata preziosa, ci fa stare tutti ancora un po' di più li con voi! Forse sarò monotono ma... GRAZIE!!! 2 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 15, 2015 Arriviamo forse a meno di un km dai luoghi indicati, ma è davvero problematico proseguire. ... Ora però, comodamente seduto alla mia scrivania, penso che sarebbe stato bello avere avuto un paio di stivali e aver continuato ancora per un bel tratto, anche a costo di rientrare al buio a Comarapa L'ansia di muoverci verso altre specie ci ha forse messo troppa fretta in questa giornata. In realtà l'esame della situazione su Google Earth (possibile perché ho rilevato le coordinate del punto massimo raggiunto) indicano che mancava ancora oltre 1 km per il primo sito, 1.8 km per il secondo (in linea retta). Questo mi tranquillizza un po', sarebbe stato difficile arrivare a destinazione e ancor più tornare (visto che praticamente era tutta discesa ... all'andata) 4 Share this post Link to post Share on other sites
Leonardo Bruno 1,521 Posted December 15, 2015 Questo mi tranquillizza un po', sarebbe stato difficile arrivare a destinazione e ancor più tornare (visto che praticamente era tutta discesa ... all'andata) Felice per la "conferma", ce lo siamo ripetuto spesso tra imprevisti e difficoltà, non abbiamo lasciato nulla di intentato! [emoji6] I km residui sono in "linea retta"...eh forse postare (qualora possibile) il video "360 gradi", darebbe contezza della situazione. [emoji4] Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 15, 2015 eh forse postare (qualora possibile) il video "360 gradi", darebbe contezza della situazione Eccolo (ripreso da Leonardo con il cellulare) 360° nella foresta 2 Share this post Link to post Share on other sites
big jolokia 2,236 Posted December 15, 2015 ...indicano che mancava ancora oltre 1 km per il primo sito, 1.8 km per il secondo (in linea retta)... dopo aver visto il video... non so come avreste fatto a seguire una "retta" roberto 2 Share this post Link to post Share on other sites
Leonardo Bruno 1,521 Posted December 15, 2015 Un compleanno immerso nella natura! 2 Share this post Link to post Share on other sites
Hellas 5,545 Posted December 15, 2015 Un compleanno immerso nella natura! Sicuramente l'uomo più invidiato di tutto il forum... e non solo 2 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 15, 2015 Nel tardo pomeriggio, lasciamo Comarapa verso Mataral e poi Vallegrande, cittadina 50 km a sud di Mataral, famosa per le vicende legate a Che Guevara. Prima di parlare di Vallegrande, due parole su Mataral. In quest'area sono segnalati ritrovamenti di una possibile nuova specie denominata temporaneamente Capsicum pubescens subsp. arachnoideum. Sembra sia il misterioso antenato selvatico dei C.pubescens (ma non sara' per caso qualcosa di simile a quello che chiamiamo "rocopica" ?) Non si sa molto altro e le indicazioni sui siti sono molto generiche; non ci sono coordinate e nemmeno descrizioni precise dei luoghi di ritrovamento. Passando, sia all'andata che al ritorno, ci fermiamo in più punti che potrebbero essere promettenti, ma non troviamo nulla. Anche qui, mi rimane il dubbio di non aver cercato abbastanza; tuttavia abbiamo saputo in seguito che anche un illustre botanico ha effettuato una ricerca solo una settimana prima del nostro arrivo senza trovare nulla; questo ci mette il cuore in pace All'imbrunire percorriamo i 50 km da Mataral a Vallegrande su una strada ampia e scorrevole, la migliore trovata finora. Troviamo una buona sistemazione per la notte e un ottimo posto per mangiare, proprio vicino alla piazza centrale. Da qualche sera ci chiediamo come mai non troviamo piatti piccanti; stasera scopriamo che ... basta chiedere! Alla nostra richiesta di "ajies o locoto" ci portano una salsa a base di "locoto molido" (rocoto macinato), piccante quanto basta per mitigare la crisi di astinenza da piccantezza Una buona dormita, forse la migliore fino a questo momento, ci prepara al meglio per l'esplorazione in programma per il giorno successivo ... 6 Share this post Link to post Share on other sites
bilos2511 1,023 Posted December 16, 2015 2 sagittari nel mondo! Nessuno ha notato chi mancava? 2 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 16, 2015 Il mattino successivo, a Vallegrande ... piove Ottima occasione per visitare il mercato locale di frutta e verdura Non mancano i "locoto" ... ... ma è difficile acquistarli Ce li vogliono a tutti i costi regalare! Certo due "gringos" interessati a questi frutti e che girano con un cappellino "Pepperfriends" non devono essere molto comuni In un banchetto cerco di acquistare un bel rocoto perché devo cambiare una banconota da 10 bolivianos in monete, ma vogliono regalarmi il frutto che ho scelto. Spiego che devo cambiare e allora accettano la banconota e ... mi restituiscono monete per pari importo! Mentre mi allontano, mi richiamano ("caballero!") e mi offrono un frutto migliore di quel che ho già in mano Troviamo in vendita anche polvere di aji panca confezionata; la tecnologia pian piano arriva anche qui In un banchetto troviamo anche qualcosa che stiamo cercando già dal primo giorno: un possibile C.baccatum brown E' chiamato Aji blacareta; è piuttosto piccante e quasi sicuramente un C.baccatum (come dimostra il lunghissimo peduncolo) Resta da verificare se i frutti maturi freschi sono effettivamente color marrone ... (E' il caso di evidenziare che semi di rocoto e altri frutti acquistati al mercato non rientrano nel divieto di raccolta ed esportazione di materiale "wild", anche se in teoria non si potrebbero comunque portare in Italia senza sottoporli a controllo fitosanitario) Dopo il mercato, aspettiamo che smetta di piovere passando un po' di tempo in un Internet point; ottima occasione per chiamare casa con skype. Di solito è difficile comunicare in tempo reale con l'Italia a causa delle 5 ore di differenza; quando a sera siamo "pronti" e abbiamo accesso a qualche wifi, in Italia è notte fonda. Alla prima schiarita, usciamo dalla cittadina diretti verso sud. La strada, ampia e scorrevole prima della cittadina, ora è uno sterrato fangoso; evidentemente a sud di Vallegrande non ci sono altre località importanti. Qui è il regno del Capsicum eximium Hunz. Ancora una volta, più che in altri luoghi, ci rendiamo conto che i locali conoscono questa specie, la utilizzano e sanno perfettamente in che fase vegetativa sono le piante. Le nostre indicazioni sono contrastanti: coordinate e nome della località non coincidono ... Allora prendiamo una stradina sterrata a caso, con i due lati costeggiati da vegetazione. Superiamo una ragazza a piedi e chiediamo se qui ci sono "ulupicas"; risposta affermativa, ma ora ci sono solo fiori, troppo presto per i frutti (perché le piogge sono iniziate da poco) Ci avvisa anche che le piante sono più avanti e più in alto ("Arriba arriba ...") Proseguiamo in auto fino ad uno spiazzo, un km più avanti. Intanto ha ripreso a piovere a tratti, aspettiamo in auto che smetta (per le fotocamere, non certo per non bagnarci la testa ) Poco dopo, arriva a piedi la stessa ragazza di prima (che abbiamo ribattezzato "arriba arriba"), si avvicina all'auto e ci fa capire che c'e' una pianta circa 10 metri più indietro Scendiamo a vedere ed effettivamente c'è una piccola pianta di ulupica con qualche fiore , per niente facile da individuare. Bene! Possiamo esplorare da qui in poi, indietro ha già esplorato la nostra nuova amica La ragazza ci dice anche che a casa ha una bella pianta, seppur senza frutti. Insiste per regalarci una piantina! Anche "pequeña", se grande non si può portare in aereo Appena smette di piovere, esploriamo con attenzione tutta la strada da quel punto in poi e troviamo moltissime piantine, praticamente una ogni 2-3 metri, da entrambi i lati. La varietà è simile a quella vista il giorno prima a Comarapa, corolla bianca e non viola, ma c'è una notevole variabilità individuale. In particolare, alcune piante hanno fiori molto piccoli, ma con antere di dimensioni normali; l'effetto è interessante, certi fiori sembrano avere antere di dimensioni spropositate. Alcune piante sono molto pubescenti, altre meno. Purtroppo ci sono solo pochi frutti appena allegati; questo posto meriterebbe una visita in gennaio o febbraio. Ora, spazio alle immagini! Capsicum eximium Hunz Ritorniamo verso Mataral Ci fermiamo in altri siti noti e luoghi promettenti, ma non troviamo nulla. In un punto molto interessante incontriamo una signora dall'aria vagamente inquietante, forse perché ha in mano un'ascia e al fianco un machete ( ) Chiediamo se ci sono ulupica in giro e ci risponde di si, ma che ora c'è solo il "palo seco"; ha iniziato a piovere da troppo poco tempo. E' chiaro che in questa zona i Capsicum hanno un andamento stagionale; in inverno (stagione secca) entrano in quiescenza e riprendono a vegetare in estate, all'arrivo delle prime piogge. Esploriamo il "deserto" nei pressi di Mataral e altri siti interessanti per l'arachnoideum, ma senza fortuna Al tramonto riprendiamo la strada del ritorno, verso Mairana e Samaipata ... Ora abbiamo fretta di arrivare nella zona di Buena Vista per dare la caccia all'ultima delle specie obiettivo di questo viaggio ---------- Copyright Tutte le fotografie sono di proprietà di Claudio Dal Zovo o di Leonardo Bruno e sono tutelate dalla legge italiana sul diritto d’autore (Legge del 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni) E’ vietata ogni riproduzione, diffusione e spaccio, anche parziale e in qualsiasi forma, senza esplicito consenso scritto del rispettivo autore. 19 Share this post Link to post Share on other sites
Umberm 5,044 Posted December 16, 2015 Ma l'avete comprata qualche bustina di polvere di aji panca? 1 Share this post Link to post Share on other sites
Leonardo Bruno 1,521 Posted December 16, 2015 Ma l'avete comprata qualche bustina di polvere di aji panca? [emoji38][emoji13] Share this post Link to post Share on other sites
Leonardo Bruno 1,521 Posted December 16, 2015 Hanno un certo fascino queste foto post acquazzone. 1 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 16, 2015 Una intera settimana a disposizione per trovare l'ultima specie nella lista dei desideri. Riusciranno i nostri eroi ... ? Stay tuned 1 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 16, 2015 Dopo una tappa a Samaipata, iniziamo il lungo viaggio sotto la pioggia fino a Santa Cruz e poi per altri 100 km verso nord-ovest fino a Buena Vista.Buena Vista è a circa 300 m s.l.m., il clima è caldo-umido, ma un po' più fresco rispetto a Santa Cruz.La piacevole cittadina sarà la nostra base fissa per i prossimi giorni.In questa zona cerchiamo ancora il C.minutiflorum e e soprattutto l'inafferrabile Capsicum coccineum (nessuna foto e nessun disegno disponibili!)Troviamo una sistemazione discreta e tranquilla presso l'hostal Nadia, ad un prezzo irrisorio (circa 7 euro/notte a testa!).L'hostal è a pochi passi dalla piazza principale, molto graziosa.Ci sono perfino i contenitori per la raccolta differenziata!L'unico piccolo neo per chi, come me, ama il silenzio, è che proprio oggi (domenica) termina (per fortuna!) la festa patronale Musica ad alto volume e fin quasi all'alba Leonardo dorme beatamente, io mi agito nel letto e rifletto sul fatto che le tradizioni popolari sono una bella cosa, ma dovrebbero rispettare la tradizione fino in fondo ... quando sono nate, non esistevano gli amplificatori Vabbè ...Per quanto riguarda i Capsicum, l'inizio è promettente.Sul piccolo patio dove si aprono le porte delle camere c'è una bella pianta di C.baccatum var baccatum La proprietaria è molto orgogliosa della sua pianta; ci dice che sono "piccantissimi!"Gli lasciamo il biglietto da visita Pepperfriends dicendole di scriverci e richiedere qualche seme di morouga Comunque è pur sempre un Capsicum wild, e quindi vai con le foto! Capsicum baccatum L. var baccatum Prima di sera il tempo migliora e decidiamo di dare un'occhiata alla strada sterrata che scende verso sud, per capire meglio la situazione.Questa zona è molto complicata, non è stato facile raccogliere informazioni dall'Italia e capire come e dove muoversi.La prima difficoltà è nel fatto che dovremo cercare (anche) all'interno dell'Amboró, ma non sono ben chiare le modalità per l'accesso.Come scopriremo poi, i vari punti di accesso sono gestiti dalle comunità locali che vivono nell'area intermedia prima del parco; ogni comunità ha le sue regole.La seconda difficoltà è che tutti gli accessi richiedono un guado; per i tre accessi a sud di Buena Vista (Saguayo, La Chonta e Macuñucu) è necessario attraversare il rio Surutú dalla sponda est a quella ovest, per i due accessi a ovest della cittadina (Mataracú e Ichilo) occorre guadare ancora il Surutú oppure il rio Yapacaní.La questione principale è sapere se i guadi possono essere effettuati in auto oppure no.Già dalla ricognizione serale sul primo guado (per la comunità di El Carmen e l'accesso al parco Saguayo) appare evidente che (nella stagione estiva) non è possibile effettuare il guado con la nostra auto e probabilmente nemmeno con una più grossa Torniamo in paese e dedichiamo un po' di tempo all'acquisto un paio di stivali ciascuno Il mattino seguente scendiamo più a sud, oltre il villaggio di Huaytú, e diamo un'occhiata anche al guado per l'ingresso di La Chonta.Qui il fiume è più stretto, ma più profondo e con corrente più forte ... niente da fare con l'auto.Proviamo con gli stivali, ma non bastano.Pazienza, ci bagneremo i piedi La preoccupazione nell'affrontare un guado non è tanto per dover mettere i piedi nell'acqua torbida, ma (ovviamente) per il fatto che negli zaini abbiamo tutta l'attrezzatura fotografica; un bagno fuori programma non è precisamente l'ideale!Comunque nei giorni seguenti, per sicurezza, sistemiamo tutta l'attrezzatura in sacchi di plastica.Oltre il fiume abbiamo un paio di siti interessanti e vicini, lungo un rio secondario, il Rio Cheyo.Non troviamo nulla Ad un certo punto siamo costretti ad attraversare un breve tratto di foresta fuori da strade e sentieri e ci rendiamo conto di quanto sia impenetrabile; servono molti minuti per percorrere solo un centinaio di metri e varie piante spinose lasciano il segno.E' chiaro che una esplorazione "off road" è impensabile.Rientriamo sulla strada sterrata per La Chonta (che però è molto lontana) ed la seguiamo per un paio di km.Incontriamo qui un abitante del posto che torna a casa per pranzo, il simpaticissimo "Beppe" Gutierrez.Ci dice che i Capsicum selvatici sono solo lontano, dove iniziano i monti, ma che nei dintorni ci sono alcune piante sparse.Una è proprio davanti a casa sua.Andiamo a vedere e troviamo un altro bel C.baccatum var baccatum, una pianta molto estesa che sta ripartendo alla grande dopo un "taglio" piuttosto drastico.Anche qui, foto a volontà Capsicum baccatum L. var baccatum Beppe ci dice che questa non è la pianta "originale", ma che c'è una pianta con frutti molto più piccanti a qualche centinaio di metri di distanza.Andiamo a dare un'occhio anche a quella, aspettandoci un altro wild baccatum, ma a sorpresa troviamo invece un C.frutescens!In questa zona è noto come "arivivi".Le nostre reflex si mettono di nuovo al lavoro Capsicum frutescens L.Ormai è pomeriggio, La Chonta e il parco sono troppo lontani, rientriamo e riattraversiamo il fiume.Ormai siamo abituati ai guadi, tanto vale fare un salto anche al guado per El Carmen e Saguayo ...Qui il fiume è molto più largo, ma la corrente è deboleEsploriamo la zona subito dopo il fiume, cercando un modo per raggiungere l'interno di un'ansa dove sono stati effettuati ritrovamenti in passato.Non riusciamo a capire come arrivare in quella zona, secondo i calcoli basati sulle coordinate sono almeno 3 km e in mezzo c'è solo foresta Solo in seguito scopriremo il "trucco" Ritorniamo a est del Surutú.C'è il tempo anche per qualche altra foto ...Siamo molto perplessi e incerti sul come procedere.Non ci sono ritrovamenti storici per C.coccineum a est del fiume (prima del guado), solo per C.minutiflorum.Esploriamo varie strade sterrate e sentieri che scendono verso il fiume (spesso verso cave di sabbia e ghiaia); secondo il prof. Nee, il C.coccineum e il C.minutiflorum potrebbero crescere in questo tipo di habitat, ma non troviamo proprio nulla ...Alla fine decidiamo di dedicare ancora il giorno seguente ad esplorare la sponda est del fiume.Se non avremo successo, il giorno successivo attraverseremo ancora il Surutú e andremo a piedi fino a La Chonta A sera siamo un po' delusi, ma una buona cena (abbondantemente innaffiata di birra) e una bella dormita ci rimettono in sesto e ci danno nuovo entusiasmo. 14 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 17, 2015 Il nuovo giorno trascorre lentamente nell'esplorazione sistematica di un dedalo di sterrati e sentieri che scendono verso il fiume, sulla sponda est.Non c'è traccia di Capsicum Una signora ci indica un posto per un "ulupica" a fiori gialli ( ), ma è solo l'ennesimo Solanum Vabbe', ci consoliamo con tanti Solanum, farfalle (chissà qual'è il motivo per cui si concentrano a decine in un punto), rapaci e insetti ...In fondo ad una strada vicino al fiume c'è la sede di una società che estrae sabbia e ghiaia.Il titolare, che sta sistemando la contabilità aziendale su un tavolo all'ombra di un grande albero (!), ci saluta e ci chiede cosa cerchiamo (è così evidente che cerchiamo qualcosa? ).Gentilissimo, ci invita a parcheggiare l'auto nel vasto cortile, vicino ad alcuni suoi camion, e ad esplorare anche all'interno della proprietà.Parliamo un po' dei guadi e quando dice che servirebbe un grosso fuoristrada, buttiamo lì "o un camion" , ma non coglie l'implicita proposta Nel pomeriggio siamo un po' scoraggiati.Studiamo per l'ennesima volta le immagini satellitari (le abbiamo sia stampate che in pdf su un tablet, ovviamente non c'è connessione per vederle online in tempo reale)Ad un certo punto salta all'occhio una strada che non abbiamo ancora esplorato e che in circa 3 km porta da Buena Vista alla sponda del Surutú più vicina alla cittadina.E' il "Camino al Surutú" e porta praticamente alla "spiaggia" della città.Andiamo a dare un'occhiata e subito risulta evidente che in questo punto è possibile guadare il fiume, sempre a piedi; è molto ampio, ma l'acqua è bassa e lenta.Inoltre sull'altra sponda inizia proprio quella zona che volevamo raggiungere ieri, una vasta zona boscosa racchiusa in un'ansa del fiume Attraversiamo ed iniziamo ad esplorare l'area.Purtroppo, non è più foresta incontaminata, come sembra dalle immagini satellitari (del 2013).Un'ampia strada, ancora in costruzione, corre dalla sponda del fiume verso la comunità di El Carmen.A bordo strada alberi abbattuti, mucchi di terra, fango ...Ci sono comunque stradine e sentieri laterali, che esploriamo sistematicamente.E' ormai tardi, intorno alle 17, e iniziamo quasi a dubitare del nostro "colpo d'occhio" per individuare i Capsicum.All'improvviso, lungo uno stretto sentiero, passiamo "sotto" una pianta esile e alta un paio di metri; alzo lo sguardo (chi mi chiama? ) e le foglie che vedo sono inconfondibili ...Foglie a coppie sullo stesso lato, una grande e una più piccola, caratteristica tipica delle due specie che cerchiamo!Guardiamo meglio, ci sono anche alcuni frutti e qualche fiore, semichiuso perchè nel fitto del bosco è ormai quasi buio.Sono perplesso su quale specie sia (occorre tenere presente che non abbiamo idea dell'aspetto "dal vero" di un coccineum, esiste solo una descrizione!)Tuttavia il dubbio è presto sciolto, è un C.minutiflorum Un debole raggio di sole filtra tra gli alberi e illumina questa bella pianta, forse uno dei pochi esemplari di Capsicum che ancora vivono in questa zona; sicuramente ce ne sono altri, ma si nascondono bene!E' comunque un ritrovamente importante perché C.minutiflorum non era segnalato in questa zona (solo un ritrovamento, molto datato, di C.coccineum)Immagini! Capsicum minutiflorum (Rusby) Hunz.Al tramonto, guadiamo di nuovo il fiume, solo parzialmente soddisfatti ... Il C.coccineum continua a sfuggirci ...E' deciso, domani andiamo a piedi fino a La Chonta ----------CopyrightTutte le fotografie sono di proprietà di Claudio Dal Zovo o di Leonardo Bruno e sono tutelate dalla legge italiana sul diritto d’autore (Legge del 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni)E’ vietata ogni riproduzione, diffusione e spaccio, anche parziale e in qualsiasi forma, senza esplicito consenso scritto del rispettivo autore. 17 Share this post Link to post Share on other sites
gianni48 1,482 Posted December 18, 2015 Da tutto il materiale fotografico che avete raccolto se fossi in voi sceglierei il più significativo e realizzerei una slideshow come questa Video su YouTube: 2arTONX9bxs (non volevo inserire la miniatura per non creare disturbo, ma non so perchè ci rimane... provate a vedere se è possibile lasciare solo il link) Le foto sono in formato 4:3 ma sarebbe meglio ritagliarle in un formato 16:9. Siete stati grandi!! Ammiro la vostra dedizione. 2 Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 18, 2015 Buona idea. C'e' molto lavoro da fare con il materiale raccolto (non solo immagini, ma anche dati tecnici), ad iniziare dalle schede sul DB. Una presentazione esteticamente piacevole come quella nell'esempio e' senz'altro interessante! 1 Share this post Link to post Share on other sites
bilos2511 1,023 Posted December 18, 2015 L'ultima foto e bellissima.( a parte un po' di cielo di troppo, visto che non dice niente). Peccato non essere un attimino "photoshop-ata". Penso che abbia molta da dare la foto. Avete il raw della foto? Mi piacerebbe provare diverse sfumature se possibile. PS: capisco che sia una raffica per documentare il viaggio, ma cavolo , fatte un attimino di attenzione alle inquadrature Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 18, 2015 Per le foto scattate con le reflex abbiamo i raw (nef per Nikon), ma in generale le foto "di ambiente", come quella del tramonto sul fiume, sono scattate con la compatta (solo jpg) e spesso "al volo" e in situazioni critiche (nel caso specifico, appena uscito da un guado impegnativo). La nostra attenzione e' piu' concentrata sulle foto di documentazione dei Capsicum Comunque cerchero' di prestare maggiore attenzione anche alle foto "generali" in futuro. E, prima o poi, imparero' a usare Photoshop Share this post Link to post Share on other sites
Lonewolf 18,628 Posted December 18, 2015 Giornata impegnativa, ma (speriamo) ricca di soddisfazioni.Il programma è semplice: Sveglia al mattino presto (prima delle 6) Guado del Surutú Marcia forzata fino all'entrata al parco di La Chonta (oltre 10 km!) Esplorazione del parco nei dintorni di La Chonta Ritorno al Surutú (altri 10 km) Cerchiamo di alleggerire gli zaini il più possibile, ma macchine fotografiche e acqua non si possono evitare.Scarpette ai piedi, ma decido di portare anche gli stivali (non si sa mai); Leonardo preferisce lasciarli a casa, lascio a lui raccontare se poi si è pentito della scelta Dopo aver guadato il fiume, ormai è diventata routine, partiamo con passo veloce, concentrati sulla meta ...Toh, ecco un piccolo guado!Tolgo le scarpette, infilo gli stivali, passo.Leonardo toglie anche le calze e si "lava" i piedi; dall'altra parte li asciuga, infila calze e scarpe e riparte.Toh, ecco un altro piccolo guado!Alla fine saranno 7 all'andata e altrettanti al ritorno Dopo circa 6 km, subito dopo l'ennesimo guado, incontriamo alcune persone che stanno tagliando dei bambù giganteschi.Leonardo si sta ancora asciugando i piedi qualche decina di metri piu' indietro, così mi fermo a parlare un po'.Uno mi chiede dove siamo diretti e quando rispondo "La Chonta" mi dice di essere il responsabile della comunità locale e degli accessi al parco.In effetti è proprio colui che parla di La Chonta (dal minuto 1:05) in questo simpatico video di presentazione (che non avevo visto, l'ho trovato in seguito) Video su YouTube: bCtOyj8BqYs Mi spiega (finalmente!) come funziona l'accesso al parco.All'ingresso troveremo una "cabaña" dove è necessario lasciare alla signora Rosy il proprio nome e numero di documento; poi Rosy chiamerà la guida che ci accompagnerà nel parco.Sono possibili escursioni di 3-4 ore oppure più lunghe se desideriamo fermarci più giorni; in tal caso si può anche mangiare e pernottare (in tenda)Spiego cosa cerchiamo (aji silvestre, fruto rojo muy picante, flor amarillo con manchas ...) e che abbiamo indicazioni per alcuni luoghi lungo il rio Saguayo; potremmo benissimo muoverci senza guida.Conosce quei Capsicum, ma non ne ha visti di recente Mi dice che senza guida non è possibile entrare, troppo alto il rischio che ci perdiamo Devo confessare che, dopo aver visitato il parco, concordo; ci vuole davvero poco a perdersi nell'intrico della foresta, lungo sentieri a tratti appena visibili e senza punti di riferimento.Ora che sappiamo un po' meglio cosa ci aspetta, camminiamo ancora più veloci Già prima di arrivare alla cabaña la foresta inizia a rivelarci le sue meraviglie Alberi giganteschi ...Questo merita un selfie Ovviamente teniamo sempre gli occhi bene aperti sulle piante a bordo strada, ma non troviamo Capsicum.Verso le 10, a poche decine di metri dalla destinazione, incontriamo Rosy.Di certo oggi non si aspettava visite, è su un sentiero in mezzo al bosco ... in pigiama! Ci conduce alla cabaña, ci fa compilare il registro, rilascia ricevuta per il pagamento per la quota d'ingresso e la guida (meno di 30 euro in tutto).Dal registro risultano due visitatori 4 giorni fa, altri due 9 giorni fa; è chiaro che non è periodo turistico.Rosy ci chiede che tipo di escursione vogliamo fare.Attacchiamo il solito ritornello (tenemos que buscar aji silvestre: fruto rojo, flor amarillo con manchas ...); annuisce e chiama al cellulare ( ) la guida, che abita nel piccolo villaggio distante circa 1 km (fuori dal parco, su una deviazione laterale).Sentiamo che gli spiega le stesse cose che le abbiamo detto; quando riattacca, ci dice che la guida "sa" di cosa stiamo parlando; è già molto, ma non ci facciamo troppe illusioni Mentre aspettiamo, chiaccheriamo piacevolmente e facciamo la conoscenza con la mascotte del luogo, un pappagallino raccolto nella foresta perché caduto dal nido.E' simpaticissimo, non sta zitto un attimo e ce lo ritroviamo continuamente tra i piedi Dopo breve tempo, arriva la nostra guida.E' un ragazzo giovanissimo, ma (come avremo modo di verificare) molto preparato.Ci dice che forse sa dove trovare una pianta di aji simile a quella che cerchiamo Comunque, possiamo effettuare l'escursione e tenere gli occhi bene aperti, è possibile che ce ne siano altre Entriamo nel parco!Un paio di brevi video rendono meglio l'ideaForesta 1Foresta 2Una enorme farfalla notturna (30 cm di apertura alare!) riposa mimetizzandosi su un troncoSentieri nel fitto della forestaLiane con diametro di 20 cm!L'albero che cammina; le radici epigee muoiono e si riformano in punti diversi permettendo letteralmente all'albero di spostarsi Tutto ok!Vegetazione rigogliosaUn'ansa del Rio SaguayoIl luogo merita un videoRio SaguayoMi rendo conto di quanto fosse temeraria la nostra idea di costeggiare il rio per km Una rana riposa sul tronco di un alberoUn'altra bella farfallaAlberi enormi ...... ma niente in confronto al "Bibosi grande" (Ficus insipida Willd.)In foto non sembra così grande, vero? Ma guardate i video!Bibosi grandeBibosi grande 2Il "Bibosi pólipo", le radici sembrano tentacoliUn "pantano" popolato da moltissimi uccelliPantano 1Pantano 2Orme di capibara, un roditore gigante che può arrivare a 70 kg di peso.Nonostante la mole, è un animale tranquillo; un po' più inquietanti i suoi predatori, alligatori e giaguari , ma qui non ce ne sono (spero).Ci sono molte scimmie, incluse scimmie urlatrici ( ), ma a quest'ora riposano; si fanno vedere e sentire all'alba e al tramontoCamminiamo nel parco per 3 ore coprendo un percorso di almeno 6 o 7 km.Un'esperienza affascinante che permette di ammirare l'immensa biodiversità di questo ecosistema.Una esplorazione fuori dai sentieri è tuttavia davvero impensabile.... e i Capsicum? Lungo i sentieri all'interno dell'Amboró abbiamo prestato massima attenzione alla vegetazione circostante, ma non abbiamo trovato alcuna pianta MA, ops!, ho dimenticato un piccolo particolare nel racconto La nostra guida conosceva davvero il posto giusto!Appena vediamo la pianta da lontano, per un attimo siamo perplessi; secondo la descrizione, le piante di questa specie sono spesso alte ed esili, si comportano quasi come rampicanti.La pianta che vediamo è invece molto bassa e compatta, forse perché‚ è giovane e in posizione soleggiata, non ha bisogno di crescere per trovare luce a sufficienza nel fitto sottobosco.Tuttavia, il fiore non lascia dubbi; è quello che cerchiamo! Un bel colpo di fortuna, ma ce lo siamo meritato E i lettori, che ci hanno seguito con pazienza fino a questo momento, meritano un centinaio di foto di questa specie rara che nessun appassionato ha mai potuto ammirare prima.Sottolineo ancora una volta che non sono mai state pubblicate foto o disegni di questa specie ... fino ad ora! Molte foto sono simili, ma è difficile scegliere, le pubblichiamo (quasi) tutte!Capsicum coccineum (Rusby) Hunz.Nella prossima foto è documentata una caratteristica interessante di questa pianta; le foglie cadute lasciano sul fusto un tratto del peduncolo lungo qualche mm; sembra che la pianta usi queste formazioni come una sorta di "uncino" per arrampicarsi sulle altre piante alla ricerca di luce.Nessun frutto maturo, purtroppo, ma abbiamo assaggiato un frutto immaturo ed Š molto piccante.Il ritrovamento di una sola pianta in un territorio così ampio rende ancora una volta evidente che le piante di Capsicum nell'Amboró sono rare e non formano popolazioni estese.Niente a che vedere con l'habitat del sud-est del Brasile dove in qualsiasi sentiero umido e ombroso è possibile trovare specie selvatiche e dove le popolazioni possono contare anche decine o centinaia di individui.Trovare Capsicum selvatici in questa zona richiede molto tempo e impegno e una buona dose di fortuna.L'impegno ce l'abbiamo messo e ... la fortuna aiuta gli audaci L'eccitante esperienza appena vissuta rende quasi facile percorrere i 10 km e i 7 guadi per ritornare al Surutú, anche se la sabbia che ad ogni guado inevitabilmente si infila nelle calze e agisce sulla pelle come carta vetrata causa a entrambi qualche piccola vescica sotto i piedi.A sera, festeggiamo con un pasto doppio (quasi 30 km a piedi fanno venir fame!) e doppia razione di birra Poi, piuttosto euforici, dormiamo profondamente fino a tardi.Al risveglio, è il giorno del mio compleanno; mi sono fatto un bel regalo 20 Share this post Link to post Share on other sites
Umberm 5,044 Posted December 18, 2015 Il ritrovamento è storico ed è motivo di grande orgoglio! Ma quel parco è così bello che varrebbe la pena di andarci anche se non ci fossero Capsicum: un pezzo di Paradiso, speriamo che duri nel tempo!!! 6 Share this post Link to post Share on other sites
Hellas 5,545 Posted December 18, 2015 Nuovamente complimenti ragazzi, siete entrati nella storia dei cercatori di Capsicum! Ve lo meritate 2 Share this post Link to post Share on other sites